L'ho fatta due volte.
Tutte e due le volte finendola pietosamente.
Sicuramente perchè non c'ero arrivato preparato.
L'ho temuta e sono stato sopraffatto.
Poi mi ero ripromesso di non farla più, e di farmi sputare in un occhio se l'avessi rifatta.
Eccomi qua, per chi vuole i miei occhi sono aperti.
Questa volta non la temo, c'è rispetto, quello sì, come si può avere della cima di una montagna o di una salita in bici, ma questa volta la guarderò negli occhi.
Questa volta ce la giochiamo.
Nessun obiettivo, nessun cronometro, lo sentirò sulla pelle chi avrà domato chi.

Non temere il proprio nemico è già un vantaggio. In bocca al lupo.
RispondiEliminanon sei mai stato alla cena propiziatoria, ecco perché.....
RispondiEliminaAmo questo approccio "Umano" senza tempi al km e bip bip del gps, lo considero la vera essenza dello sport amatoriale , un' avventura da vivere e gustare.
RispondiEliminaDaje Ste io tifo per te ciao
Beppe
Ps: da come posso avere imparato a conoscerti dal blog se scrivi cosi' e' perche' sei in gran forma e farai un tempone :-))
visto il tempo credo che stavolta hai fatto meno soste al bagno!!!
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