lunedì 28 settembre 2015

Cosa rimane di Pula



Di Pula rimarrà la sveglia all'alba del venerdì, con i bambini ancora assonati che apprezzavano le prime luci del mattino lungo l'autostrada.
Il viaggio più breve del previsto.
Il poliziotto croato, che non mi lasciava passare alla frontiera finché non mi fossi abbassato gli occhiali da sole (ok, risparmiatevi le solite battute sulla barba...)
L'arrivo al Verudela Hotel e l'incontro con le prime facce amiche di Zona Cambio.
La firma sul tabellone delle squadre.
L'individuazione della bakery dove fare colazione il lunedì mattina (piccola delusione, mi aspettavo un po' meglio...).
Gli spuntini con infinite porzioni di noci e mandorle.
La cena tranquilla in appartamento vedendo dopo 5 anni, Rai 1.
La notte piena di zanzare (il condizionatore costava a parte...)
Il sabato mattina di completo relax in spiaggia con Luigi e la sua famiglia.


Il pomeriggio movimentato tra una zona cambio e l'altra.
La seconda cena vedendo Rai 1 (ormai se ne riparla tra altri 5 anni).
La nottata tranquillissima, senza zanzare e con il sonno profondissimo.
La colazione del giorno gara, finalmente senza orari improbabili.
La musica dell'ipod fino all'ingresso dell'area di partenza.
Il tizio già con la muta che suonava l'ukulele nell'area di partenza.
Il momento esatto in cui entri in acqua.
Il momento esatto in cui tagli il traguardo.
I mille volti che ho incrociato, salutato, incitato e sfidato tra quei due momenti.
Il ritorno in hotel in bici dopo la fine della gara.
La cerimonia di premiazione, con uno scenario che più bello non avrei potuto immaginare.
Sentire strillare da Daddo Nardone che Zona Cambio ha vinto il titolo Europeo.
Sentirmi un po' Dino Zoff, alzando il trofeo circondato dai miei amici.
Il sonno terminato alle 3 di mattina, quando l'adrenalina mi ha fatto rivivere ogni singolo minuto della gara.
Il viaggio di ritorno, forse più breve dell'andata, ma interminabile come sensazione.
Il tatuaggio, solito rituale post-gara.

La chiusura di un ciclo con due settimane di stop assoluto, mai fatte prima ma così piacevoli.
E la programmazione dei nuovi obiettivi, perché due settimane di stop assoluto, ormai, possono anche bastare...











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