Il fatto che mi piaccia allenare cercando soprattutto un equilibrio tra allenamenti e famiglia/lavoro/svago non signfica che non sia disposto ad affrontare con qualche atelta un percorso più ambizioso.
Il problema è che le aspettative delle ambizioni di un triatleta amatoriale spesso collidono con la realtà, e non parlo di prestazioni.
Quando mi dicono "Strong, quest'anno voglio alzare l'asticella" oppure "quest'anno voglio fare un bel miglioramento nel nuoto" la cosa non può non farmi piacer (tra l'altro l'autunno, per chi fa triathlon, è la stagione migliore per lavorare sul nuoto e sviluppare alcune caratteristiche determinanti da sfruttare per il periodo agonistico).
Il fatto è che "alzare l'asticella" o fare un sensibile miglioramente nel nuoto, in estrema sintesi, si traduce in due parole "allenamenti bigiornalieri".
Quattro o cinque allenamenti a settimana di nuoto, doppiandoli nella stessa giornata con corsa o bici.
"Eh vabbè, poi mia moglie mi caccia di casa..."
E farebbe bene, aggiungo io, perchè per quanto mi riguarda la priorità è sempre quella, solo se c'è spazio si può pensare ad integrare gli allenamenti.
Non vi preoccupate che se trovate quello spazio io sarò il coach più felice del mondo, ma vi assicuro che che per il 95% delle situazioni, quello spazio non c'è...
Quindi, prima di alzare il livello dell'ambizione, fatevi due conti...