martedì 17 giugno 2025

Gli "stressor" nella preparazione dell'endurance

Rispondo ad una domanda interessante che mi è stata posta. 

Lunghi di corsa a mezzogiorno con 40° all'ombra...

Allenamenti indoor senza ventilatore e maglia a manica lunga per simulare l'umidità...

Servono o no per adattare il corpo a stimoli specifici per la gara?

Inserire stressor così debilitanti (relativamente ai quali sarà necessario un adeguato recupero) potrebbero essere utili, ma condizioni molto restrittive, ovvero con limitazioni del tempo e dep periodo della programmazione.

Vabbè quindi in sostanza quando e dove metterli?

Innanzitutto solo nel contesto di allenamenti a bassa intensità, da fare di conseguenza ad intensità ancora più bassa.

Secondo punto, inserirli solo nella parte finale: un esempio potrebbe essere un lungo di due ore di corsa, al quale aggiungere alla fine 15 minuti indoor in condizioni stressandi (quindi anche a casa in ambiente controllato).

Terzo aspetto, non più vicino di tre settimane alla gara clou che avete in programma, perchè si adnrebbero a variare troppi equilibri delicati.

Il tutto va contestualizzato anche al tipo di atleta che avete di fronte, livello ed esperienza.

Naturalmente, mi aspetto che dopo tutte queste premessa, ci sarà il neofita che sta preparando l'IronMan Italy, che a ferragosto si farà un lungo di tre ore di lungo di corsa al mare a mezzogiorno, stramazzando al suolo al primo primo bar sul lungomare.

Tanto poi ci sarà sempre una moglie che lo andrà a raccattare. 

 


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