lunedì 15 settembre 2014

L'approccio low-carb del triatleta


E' vero, il triatleta mangia come un inceneritore.
A volte.
Per il suo fabbisogno, comunque, anche lui sta sempre attento al peso.
Quei famosi 2kg in più per 20, 30 o 40km di corsa si sentono eccome.
E lo sguardo alla bilancia si dà sempre.
Per far passare la fame persistente, c'è chi si abbotta di caramelle e chewingum, chi di cereali, chi di litri di tisane e chi elimina i carboidraiti.

(Sull'approccio low-carb, trattato in maniera più competente e seria meglio leggere l'articolo del buon Gianmarco "the Running Pitt" Pitteri, apparso anche su  Zona Cambio 14)

Perchè diciamo la verità, senza necessariamente citare la famigerata dieta Dukaniana e soprattutto senza seguire alcuna base scientifica o nutrizionale, ci abbiamo  un po' provato tutti ad eliminare pasta e pane.
Anche il risultato, immagino sia uguale per tutti: immediata perdita di peso, pavoneggiamento vario davanti lo specchio, poi ritorno al peso originario (mangiando sempre lo stesso) ed aumento di peso.
Infine, famelica mancanza di dolci ed immediato ripristino di quanto perso (soprattutto in termini di gusto) fino a quel momento.

Per paura di sbagliare, la domenica sera tre pizze non me lo toglie nessuno...

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