lunedì 18 luglio 2016

3 fattori sopravvalutati nel nuoto



Ok, era da un po' che non si polemizzava, è ora di alimentare nuovamente qualche focolaio.
Nel nuoto - sempre in riferimento al triathlon  - si trovano spesso teorie che esaltano la tecnica più di ogni altra cosa.
Giusto, è importantissima la corretta esecuzione dei gesti sia per avere la massima resa in termini di prestazione, sia per evitare di farsi male con movimenti errati.
Però...
Però.
A volte si rischia di esasperare un aspetto che potrebbe focalizzare l'attenzione su un fattore meno rilevante di altri.
Vabbè, direte, ma a parte le chiacchiere, di che sta parlando questo?
Di questi tre punti:

  1. Il gomito alto nella bracciata
  2. Gambe e tavoletta
  3. Lo SWOLF ed il numero basso di bracciate
1. Una nuotata esteticamente bella da vedere è anche più efficiente ed il gomito alto nella fase di richiamo ne è l'esempio...ma è comunque una fase, appunto, di richiamo. Potete compiere il più bel gesto estetico, ma se poi non spingete sott'acqua fino in fondo non serve a un cazzo. Insomma, tra le due cose, meglio una nuotata stile tennista che sbraccia di dritto  ma che sott'acqua mena forte!

2. Le gambe nel nuoto del triathlon servono a poco. Non devono dare propulsione ma hanno il compito soprattutto di stabilizzare la nuotata. Tra l'altro nel 90% dei casi si nuota con la muta, quindi l'utilizzo è ancor meno importante. In tutto questo, il famoso allenamento con la tavoletta dunque, oltre a curare un aspetto secondario, dà anche un assetto sbagliato, impostando uno stile con la testa fuori e gambe basse, che non è quello che si ricrea in gara. Se proprio dovete, fate le gambe senza tavoletta.

3.Una delle tante cose stereotipate dove qualcuno (o qualcosa, come gli oggetti che vi vendono a prezzi esorbitanti) vi dice a prescindere cosa sia la cosa migliore per la vostra nuotata. Lo swolf in particolare vi dà un coefficiente migliore in base al minor numero di bracciate fatte in una vasca. Certo, una bassa frequenza corrisponde può corrisponde ad una nuotata più efficiente... ma non sempre! Prima di tutto ogni tipo di nuotatore con il suo stile può trovare la resa migliore in base ad altri fattori, come l'ampiezza delle proprie braccia o anche semplicemente sentendosi più fluido (che dovrebbe essere l'aspetto primario nel nuoto). Sun Yang è uno spettacolo da vedere con le sue lunghe bracciate, ma provate a dire che Paltrinieri con la frequenza molto più alta sia meno efficiente. Seconda cosa, vi ricordo che facciamo triathlon, e spesso, soprattutto in acque aperte, può essere molto più vantaggioso accorciare la bracciata in relazione alle onde e "traffico" di avversari.

Quello che voglio dire è ok, se non avete un cazzo da fare o se avete 30 ore settimanali per allenarvi curate tutto, ogni attenzione per i dettagli naturalmente va benissimo.
Ma se il tempo è più limitato e dovete dare preferenza ad alcuni aspetti, ecco, datene prima ad altri...
E adesso...3...2...1...via alle critiche!
 

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