lunedì 5 aprile 2021

Mezzi muffin, vecchie con la mascherina, cambi elettronici e tante salite

Come dico sempre, ogni uscita in bici è una storia da raccontare.

Tanto più se, come in questo caso, la compagnia è bella e il dislivello è tanto.

Strong, Pescecane, Alessio, Matteo e Giacomo i Panda a raccolta, più gli amici Terrinohfen e Scioto.

Il pacchetto del Panda Bike Tours prevede, prima della partenza, colazione a casa mia per tutti.

Vabbè, poi c'è chi invece di un muffin intero se ne mangia MEZZO, ma queste sono storie che non dovrebbero neanche essere raccontate...

Il giro prevede tante salite, concentrate tutte nella prima metà della pedalata: ad ogni salita si sale un po' di più, fino ad arrivare a 1000mt.

Neanche il tempo di partire da Tivoli e si gira subito per Castel Madama, siamo ancora freschi e si sale chiacchierando.

Sulla seconda ascesa, il Passo della Fortuna, si dirada la nebbia che c'era in partenza, il clima è PERFETTO per una gran giornata di ciclismo.

La terza salita, è attraverso i vicoli di Gerano, un paesetto di poco più di 1000 persone, solitamente non trafficato se non fosse che, per il crollo di una variante, è stato incanalato il traffico locale proprio nel centro storico.

Il risultato è di avere la vecchia al volante con mascherina indossata da sola in macchina (un po' la versione 2021 del "vecchio col cappello al volante" degli anni '80) che impianta la macchina sul punto al 19% della salita, costringendo molti di noi a mettere il piede a terra.

Il gruppetto si sfalda, e quando chiediamo ad un locale da quanto sono passati i nostri amici, ci invita a sbrigarci perchè stanno avanti di mezzora.

In realtà stanno avanti di 3 minuti ma va bene lo stesso.

Ci ricompattiamo ed affrontiamo tutti insieme la salita di Rocca Santo Stefano, redarguiti da un signore che ci dice che in salita non si chiacchiera perchè significa che non si sta faticando abbastanza!

Quinta salita è Bellegra, una volta tanto affrontata dal lato meno impegnativo.

Mentre scendiamo verso Affile, Giacomo saluta la compagnia per rientrare a casa anticipatamente ed il resto del gruppo svolta verso gli Altipiani di Arcinazzo.

A questo punto il cambio elettronico di Walter si blocca e non cambia più.

Pescecane, visibilmente contrariato (diciamo che je rode proprio il culo), mi dice di continuare e lui se ne tornerà da solo a casa.

Dopo 10' però mi arriva una chiamata di Walter che entusiasta mi avverte di aver risolto il problema e che sta tornando verso di noi... che tocca inventasse per farsi qualche chilometro in più!

Quando arriviamo tutti insieme agli Altipiani, la vista è sempre uno spettacolo: una pianura verde sconfinata con le montagne abruzzesi sullo sfondo coperte di neve... un ciclista non chiede altro!

Manca solo una salita, quella di Jenne, ma anche il percorso da arrivarci merita il passaggio: la stradina a fondo valle che costeggia l'Aniene e le cascate di Trevi è un gioiellino che ricarica sempre le energie prima delle ultime fatiche.

La salita verso Jenne è regolare, senza traffico e permette di salire con un passo costante fino in cima. Abbiamo 2000mt di dislivello ma la fatica sembra non arrivare mai quando si pedala con questi paesaggi.

In cima salutiamo Scioto, che deve anticipare un po' il rientro e tornarà da solo spingendo a tutta, mentre noi ci godiamo lo spendore della discesa lungo la via dei Monasteri.

In teoria adesso ci aspettano 40km di pianura da fare tranquilli, ma Fabrizio si mette in posizione ci tira il collo proprio quando pensavamo di goderci il meritato riposo.

A 20km dalla fine gli dico di rallentare perché siamo cotti, e così almeno l'ultima mezzora ce la facciamo tranquilli...

...fino alla salita di casa mia, naturalmente, il prezzo finale di ogni pedalata.

Ma quando si pedala con amici così in attraverso strade così, è sempre un prezzo che vale la pena pagare!

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