Ho notato due elementi di convergenza tra i miei ultimi due IronMan: ho controllato il tempo del mio gps da polso solo due volte!
All'uscita dall'acqua, per controllare il tempo impiegato nella prima frazione, e al termine della bici, per il medesimo motivo.
Basta!
Sia a Cervia 2021 che a Klagenfurt 2022 durante la corsa non avevo la minima idea del tempo che stessi impiegando o del passo.
Vi dirò di più, non ho controllato il tempo neanche prima o dopo dell'arrivo... a Cervia è stata mia moglie a dirmi delle 10h06' e a Klagenfurt, mentre mi scolavo tre birre nel dopo gara, il compito di aggiornarmi sul totale è stato di mia figlia.
Credetemi, non voglio fare quello a cui non interessa il riferimento cronometrico.
Come tutti ho i miei obiettivi e le mie aspettative e mi alleno, tra l'altro, per superarli, ma la verità è che della bontà della gara che state facendo ve ne accorgete senza bisogno dei minuti (e delle ore) che passano.
E così è successo anche durante le mie migliori Maratone... alla fine si controlla il tempo quando si è insicuri della propria gara, quando si sta bene, non c'è bisogno di una conferma, si sa e basta!
Certo, per arrivare a questo c'è bisogno di una discreta percezione del proprio corpo ed una immersione delle nostre sensazioni nella realtà esterna molto simile alle Correspondaces Baudelairiane, ma questo è un altro discorso, che mi pare di aver trattato già abbondantemente...
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