Sono sempre stato scettico, come ho scritto più volte, sul programma di formazione "IronMan U" e delle successive varie e saltuarie collaborazioni, tra le quali l'ultima con TriDot.
Hai presente quelle relazioni che, già al primo appuntamento, senti che finiranno male?
Ecco, appunto. IRONMAN e TriDot.
La partnership era partita con le migliori intenzioni:
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IRONMAN voleva un partner per digitalizzare la sua formazione per coach (IRONMAN U).
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TriDot voleva affermarsi come piattaforma AI definitiva per l’endurance.
Sulla carta, sembrava un matrimonio moderno.
Nella realtà, è finita come tutte le storie in cui ci si usa a vicenda e ci si capisce poco:
TriDot ha mollato IRONMAN, con una mail chiara: "abbiamo chiuso, ora l’università ce la facciamo da soli".
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IRONMAN è rimasto spiazzato, fingendo calma: “Siamo sorpresi, ma andremo avanti comunque”.
Sì ma per i Coach cosa è cambiato?
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Avevi fatto una certificazione "IRONMAN U", ti ritrovi in una piattaforma AI che cerca di vendere i tuoi atleti (per chi li aveva portati lì) a sé stessa.
Avevi scelto un percorso formativo, ora è diventato un rebranding con altro logo e altre logiche
Il punto non è solo contrattuale.
Il punto è che TriDot è (e resta) una piattaforma AI basata su piani automatici.
Non su persone (TriDot ha meno della metà dei coach attivi rispetto a TrainingPeaks, per esempio).
Ma in sostanza perché questa partnership è fallita?
Perché IRONMAN cercava soldi e un’infrastruttura veloce mentre TriDot cercava atleti e dati per far crescere la sua AI.
Poteva mai finire bene?
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