L'impressione è che nel mondo del triathlon non stiano solo aggiornando un regolamento, ma spostando i confini.
Già durante il World Triathlon Congress di ottobre a Wollongong sono state usate parole come visioni strategiche, piani quadriennali, governance, sostenibilità, che saranno anche giuste e necessarie, ma suonano un po' troppo come novello imprenditore di periferia.
La verità è che il triathlon ha ufficialmente deciso di non voler più essere solo triathlon.
L’ingresso di nuove discipline come Fitness Racing (leggasi HYROX), Swimrun. Aquanike ecc. sotto l’ombrello di World Triathlon non è una semplice apertura., ma una dichiarazione d’intenti nella quale si dice a voce alta che il modello classico non basta più.
Che per crescere bisogna guardare altrove.
Da una parte c’è entusiasmo, nuovi pubblici, nuovi format, nuove opportunità commerciali. Collaborazioni con grandi organizzatori privati, eventi più spettacolari, più intrattenimento.
Tutto molto contemporaneo.
E forse, dico io, anchhe tutto più televisivo e vendibile.
Dall’altra, però, una domanda resta sospesa.
Stiamo ampliando il triathlon… o stiamo semplicemente cambiando etichetta a cose che con il triathlon c’entrano solo di riflesso?
Di fatto, il triathlon sta cercando nuove strade: alcune porteranno lontano, altre forse finiranno in un vicolo.
Di fatto, il futuro delle "multidiscipline" non sarà più stretto.
Sarà più largo.
la domanda è: saprà essere anche più credibile e interessante?
Nessun commento:
Posta un commento