martedì 7 luglio 2009

Clandestini

 A chi mi ha affettuosamente accusato di essermi venduto ai circoli pariolini tennistici, per il solo fatto di aver parlato della finale di Wimbledon, chiedo scusa. Forse è vero, un anno fa non avrei parlato di tennis. A parziale giustificazione ribadisco che è tra gli sport che apprezzo di meno, e per farmi assolvere torno a parlare di temi operai. Il reato di clandestinità. Oh. Vabbè, si può essere d’accordo o no. Io decisamente no. Ci sono tuttavia due spunti di cui vale la pena parlare. Uno. Tutto questo clamore adesso, per una cosa che, più o meno, già esiste. In pratica, con l’articolo 9 del disegno di legge bla bla bla, uno straniero che entra illegalmente in Italia è obbligatoriamente arrestato e giudicato per direttissima. Attualmnte, con l’articolo 14 della Legge bla bla bla, uno straniero trovato illegalmente in Italia è portato in Questura, dove il Questore gli dice di tornarsene a casa entro pochi giorni. Se viene beccato ancora in Italia dopo pochi giorni, è arrestato e giudicato per direttissima. La differenza, se c’è, è roba da microscopio. Due. Posso aspettarmi da certe teste più o meno pensanti che si possa perlomeno provare ad iniziare a pensare che. Ma che certi discorsi vengano da illustri prelati no, non me lo aspetto e non lo permetto. O forse sì, magari invece che metterlo su un croce, Gesù, lo avrebbero rispedito a Betlemme.

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