lunedì 9 febbraio 2015

Di recuperi e ritorni...

Tutti ti dicono che sei stato fortunato, di che ti lamenti, ti è andata bene, niente di rotto, ringrazia Dio... Io sono stato fortunato, non mi lamento, mi è andata bene, non mi sono rotto niente e ringrazio Dio, ma lo sapete che c'è dell'altro. Almeno, se leggete questo blog, se pedalte, se correte o nuotate, lo sapete che c'è dell'altro, sapete di cosa parlo. Per i medici è normal dirti che devi stare fermo, che devi riposarti, che il corpo ha subito uno shock. Forse vi darà fastidio quello che dico, ma in tanti quasi accetterebbero il compromesso di farsi "un po' male" per riposarsi qualche giorno a casa. Ma per tanti altri non è così. Stare fermi, vedere che il corpo non risponde come lo avevi lasciato, anche se no, non c'è nulla di rotto!, fa male. Anche più del dolore fisico. Fare sport ogni giorno, tutti i giorni, ti fa girare al mille. Fermarti ti butta giù in modo inaspettato. Non un calo fisico a cui puoi fronteggiare. Per quanto mi riguarda, lo stop era arrivato nel miglior periodo di forma della mia breve vita sportiva. Un giorno prima ero sicuro di poter preparare la tanto agognata "Maratona sotto le tre ore" ed un giorno dopo ero sull'orlo di rinunciare all'iscrizione. Mi sono un po' chiuso, ho cercato soprattutto di non ammorbare chi mi vuole bene con lamentele che, di fatto, non stavano né in cielo né in terra. Ho pazientato, ho abbozzato e lentamente mi sono rigenerato. Nel corpo e nello spirito. Ora sono tornato, più forte di prima. Ed il 15 marzo, a Ferrara, il mio correre durerà meno di 180 fottuti minuti.

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