Questa per me è fondamentale.
Un elemento imprescindibile sul quale costantemente mi metto in gioco ogni anno verso gli atleti che alleno.
Il rapporto coach-atleta per funzionare veramente, deve avere due caratteristiche:
- Ogni atleta DEVE ritenere che il suo coach sia il migliore coach del mondo. Se pensa che anche per un solo motivo non sia così, allora non può funzionare. Se pensa "vorrei coach A ma costa troppo e allora scelgo coach B" lasciate perdere in anticipo, risparmiate anche 'sti du' spicci perchè NON FUNZIONERA'
- Ogni coach DEVE ritenere di essere il miglior coach possibile che possa allenare un determinato atleta. Se sto allenando un mio atleta e per qualche ragione capisco che un altro allenatore possa essere meglio per lui, smetto di allenarlo.
Fatevi sempre questa domanda, che siate coach ovvero atleti.
E vi dirò di più.
Un buon coach deve essere anche in grado di capire se un suo atleta non lo reputa il miglior coach che ci possa essere per lui.
Che insomma, ci può stare per mille motivi, nobili e meno nobili.
Una specie di "ti lascio perchè ti amo troppo", "ti meriti di meglio", "non voglio farti soffrire" e tutte quelle altre cazzate da storia d'amore, ma alla fine sempre di relazioni parliamo.
E allora a quel punto "ciaone".
Con rispetto ed educazione, ma sempre "ciaone".
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