martedì 13 maggio 2025

CrossCheck Coaching (la gestione asimmetrica dell'atleta)

  

Nel mondo perfetto della teoria, ogni atleta riceve lo stimolo giusto, nel momento giusto, detto con il tono giusto.
Peccato che il mondo reale sia fatto di vocali da 3 minuti, silenzi lunghi una settimana e sessioni fatte “ma ho cambiato un paio di cose”.

Serve una bussola. Una croce.
Il CrossCheck.

Sì, il nome l'ho invetato io e no, non è un’invocazione divina quando leggi il report di un allenamento fatto completamente a cazzo. È un concetto semplice, quasi banale, ma che spesso viene ignorato da chi pensa che fare il coach sia solo buttare quattro numeri. 

In pratica, si lavora su due assi: energia comunicativa e autogestione del carico. Ma il trucco è che le frecce non vanno tutte nello stesso verso. Anzi.


🔁 Asse 1 – ENERGIA COMUNICATIVA

👉 Qui la regola è: allineamento
Se l’atleta è eccessivo, espansivo, a palla su tutto… devi esserci. Rispondere, alimentare.
Se è silenzioso, schivo, minimal… stai nel suo range.  Una parola secca e dritta.

📌 Esempio:

  • Tizia ti manda la foto del body, il meteo della gara, la playlist e 4 audio. Tu rispondi con energia e ironia: “Il body n.2 vince, ma spammala sui social così acchiappiamo un po' di like per la squadra”

  • Tizio scrive “tutto ok” dopo una settimana di carichi. Rispondi: “ Daje.”
    Non è distanza. È rispetto del codice.


🔃 Asse 2 – AUTOGESTIONE DEL CARICO

👈 Qui la regola è: contrasto
Chi si allena troppo (o aggiusta di testa sua), deve essere frenato.
Chi fa poco e pretende la luna, deve essere spinto.

📌 Esempio:

  • A Tizio, che aggiunge 3 ripetute “perché mi sentivo bene”, gli scrivi: “Sabato 10x100 in piscina easy pull. Sì, e basta”

  • Tizia, 2 allenamenti saltati (su 4) e dubbi sul passo gara? Le metti un 4x2000 bello tosto (ma che tu sai che può fare). Deve sentire che il corpo sa ancora far fatica.


🎯 CrossCheck in pratica


Autogestione altaAutogestione bassa
HARD💥       OVERMAN🔊      BUZZY
SOFT🧱      GRINDER😴 FEATHERWEIGHT 

A chi parla troppo e fa troppo → taglia.
A chi parla poco e fa troppo → osserva e guida.
A chi parla tanto e fa poco → scuotilo.
A chi parla poco e fa poco → stimola, ma senza invadere.


Il CrossCheck  serve per seguire i propri atleti senza diventare complici delle loro derive.

Ti adegui al loro stile comunicativo – perché devono sentirsi ascoltati.
Ma poi li spingi dove non andrebbero da soli – perché è lì che iniziano a migliorare.

Ogni atleta ha una sua lingua. Sta al coach impararla.
Ma ogni atleta ha anche un suo limite. E sta sempre al coach non farsi fregare.


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