giovedì 20 ottobre 2011

Sulla regolazione delle tacchette per le scapre da bici


Un paio di settimane fa, comprando le nuove scarpe da bici, mi sono trovato di fronte  nuovamente alla regolazione delle tacchette.
Con le scarpe Btwin da 40 euro non c'era stati grandi problemi, perchè hanno un alloggiamento già impostato che semplifica una regolazione per un piede regolare.
Le scarpe buone invece devono farti pesare la qualità e quindi hanno la suola "liscia" con libera regolazione.
Ora, se provate a cercare sul web qualche consiglio sulla regolazione ottimale, potreste imbattervi in cose del genere:

"Il pedale , in quanto punto di applicazione della forza del ciclista sulla bicicletta,costituisce un lemento fondamentale per tutta l’azione della pedalata. Oggi si utilizzano pedali a sgancio rapido con tacchette regolabili in due sensi:anteroposteriore e laterale.Per il primo punto bisogna regolarsi in modo che la scarpa,una volta agganciata sul pedale,sia posizionata in modo da far coincidere l’articolazione del metatarso ,in corrispondenza dell’alluce, esattamente sull’asse del pedale. Per il posizionamento laterale ,è buona norma posizionarle in modo che la scarpa sia il più vicino possibile al centro della bici, in modo da ridurre il “fattore Q”( distanza tra le due pedivelle). Questa distanza è importante sia nella fase di spinta che nella fase di recupero della pedalata e dovrebbe essere adeguata alla larghezza del bacino, al fine di mantenere una migliore perpendicolarità fra le articolazioni di anca-ginocchio-caviglia. Una notevole importanza,poi,è a carico di un altro elemento strutturale, capace di condizionare l’azione circolare del piede attorno al movimento centrale nonché l’altezza della sella: la distanza della suola dall’asse del pedale.Questo valore è dato dalla somma della distanza intercorrente fra asse del perno-superficie di appoggio più spessore della tacchetta. Questa distanza , variabile tra i diversi sistemi di sgancio rapido, comporta la necessità di correggere l’altezza sella in caso di passaggio da un sistema all’altro.Il passaggio dal sistema tacchetta-pedale più basso (12.5 mm) a quello più alto ( 22mm) comporta un innalzamento della sella di 9.5 mm, mentre il passaggio contrario comporterà un pari abbassamento. Recentemente è stato introdotto un nuovo elemento che può modificare di alcuni gradi l’inclinazione del piano di appoggio del pedale sul suo asse longitudinale.Questo determina la possibilità di convogliare la spinta sulla parte interna o esterna del piede, con conseguente spostamento del carico sul ginocchio.L’utilizzo di questa regolazione deve però essere ponderato attentamente e adottato solo nei casi in cui risulti necessario affrontare problemi di sovraccarico articolare o muscolare. Esiste inoltre un’altra variazione del piano di appoggio sull’asse trasversale in cui la tacchetta presenta uno spessore variabile da dietro-avanti con conseguente variazione del piano di appoggio sull’asse trasversale.Questa forma della tacchetta,più sottile davanti e più alta dietro, determina un assetto inclinato della suola rispetto al piano del pedale, con una posizione del piede con la punta più bassa rispetto al tallone più alto.La differenza fra i due modi con cui il piede si rapporta al pedale è sostanziale. Le caratteristiche funzionali più importanti del sistema pedale-tacchetta riguardano la possibilità di limitare o garantire la libertà dei movimenti angolare e laterale del piede durante l’azione della pedalata.Tale libertà nei diversi pedali può essere determinata dal meccanismo di aggancio della tacchetta,dalla sua forma o, ancora, dalla regolazione manuale di cui il pedale è dotato. La libertà di movimento angolare o laterale della tacchetta dentro al pedale, e quindi del piede, è di piccola entità,tanto che è sicuramente più corretto parlare di flottaggio. Il flottaggio asseconda tutti i movimenti involontari, ma quasi sempre necessari,che il piede compie nei 360° della pedalata; risulta importante soprattutto per i ciclisti che presentano una postura di apertura del piede in esterno (extraruotato) o che presentano un appoggio instabile del piede (piede piatto o semipiatto) e può essere utile come autoregolazione della larghezza di appoggio sui pedali (fattore Q), ma dannoso per coloro che tendono a spingere sul margine laterale del piede. Se per alcuni ciclisti i flottaggi consistono in una fastidiosa sensazione di instabilità, per altri sono un elemento indispensabile per evitare tensioni e dolori articolari.soprattutto a carico delle ginocchia; direi infine che la presenza di un flottaggio anche minimo può risultare importante nella prevenzione di problemi di usura e di sovraccarico delle strutture articolari,soprattutto al ginocchio."  [Fonte http://www.dmsa.it/CDConvegno/Convegno/PREVENZIONE/MAPELLI%20SIMONA.pdf]

Mica l'avete letto vero?
Ok, se l'avete letto chiudete pure la gina, probabilmente questo blog non è il posto adatto per voi!
Se invece avete interrotto allterza riga (o anche prima) va bene, ci siamo...
Comunque, è chiaro che se non siete il meccanico personale di Contador, con questi consigli ci fate ben poco!
La carta non aiuta.
Questo è il consiglio che danno sul magazine "La Bicicletta" di ottobre 2011 ad un lettore che aveva chiesto consigli in merito (cliccate sulla foto per ingradirla e leggere meglio):

Fonte: "La Bicicletta - Ottobre2011"

Tutto più chiaro adesso?
Per fortuna però c'è YouTube, che con un bel filmatino semplice, accattivamente ed allegro ci spiega bene la regolazione delle tacchette:


Hey, stavo scherzando...
Girovagando un po', alla fine, si trovano anche consigli per gente comune dove spiegano di posizionare le tacchette nella posizione media e pedalarci qualche volta per vedere come vanno ed eventualmente fare qualche modifica.
Nel mio piccolo, ecco le poche cose che ho imparato:
  • Le tacchette (sicuramente quelle Look, non so per le altre) sono rosse, grigie o nere. Quelle rosse hanno un ampio "gioco", più che altro per i principianti (ma il piede balla parecchio), quelle grigie hanno un gioco medio e quelle nere sono fisse, quindi permettono di scaricare maggior potenza ma se posizionate male potrebbero crearvi qualche problema alle articolazioni;
  • Le tacchette vanno girate in senso inverso a quello che poi effettivamente avranno. Chiaro eh? Allora, più le ruotate verso l'interno, maggiormente il piede sarà "aperto". L'altro giorno, regolando un po'  verso l'interno cercando la posizione ideale, mi sono ritrovate a pedalare da Roma a Tivoli con i piedi alle 10 e 10 che manco nonno Fausto...
  • Terza cosa. Facciamo un giochetto e non mentite. Guardate subito la foto delle scarpe all'inizio del post (che poi sarebbe la posizione che userete per regolarle) e dite immediatamente qual è la scarpa destra e quale quella sinistra.
..ecco...

9 commenti:

GIAN CARLO ha detto...

Ho capito solo che non dovevano regalarti per il compleanno una scarpa buona, ma un'altra da 40 euro

Unknown ha detto...

Allora innanzitutto è vero che è importantissimo regolare bene le tacchette (ma non solo tutta la posizione in sella è fondamentale), però gli aspetti che davvero contano non sono poi molti, il primo è che le scarpe siano dritte ma soprattutto uguali tra loro, come riferimento prendi il carro posteriore, fai passare entrambe le scarpe alla medesima distanza dal carro (1cm è una regolazione abbastanza standard in genere).
L'aspetto più importante però per non perdere potenza è che il perno del pedale (il perno è quel coso di ferro che esce dal pedale e va verso la pedivella) sia allineato a quell'ossicino che spunta all'interno del piede alla base dell'alluce. Ecco la sola cosa davvero importante è l'allineamento tra quell'ossicino sporgente e il perno, in quel modo ottieni la corretta spinta sui pedali.
L'allineamento è meno importante perché tu usi tacchette grigie che hanno 9 gradi di gioco (le rosse ne hanno 18), chi come me usa tacchette nere deve curare molto l'allineamento per non lasciarci i legamenti.
Spero di esserti stato utile.

stefanoSTRONG ha detto...

@giancarlo sono un fanatico del lowcost, ma sulla scarpa da bici in effetti "qualche " differenza c'è... comunque,tornando a quello che mi chiedevi ieri, ho fatto il primo anno di triathlon con la "Sport2" della b*twin (ora dovrebbe chiamarsi Triban5, ma comunque sono sempre le bici di decathlon) e mi sono trovato benissimo. è pur vero che c'ho fatto solo sprint...

@veganbiker sarà che sono tardo, ma quando al posto di "linea metatarsale" ed "osso sesamoide" me lo spieghi con quell' "ossicino che spunta..." risulta tutto più facile :)

doublea ha detto...

quando comprerò un altro paio di scarpe verrò a chiedere consiglio :-))
anche io le ho prese della btwin ma ho speso il doppio... c'è quacosa che non va.....
buone corse-pedalate-bracciate
agnese

alina ha detto...

ho comprato scarpe per il famoso "T2" aggiungendo la nuova bike ne era risultato un disastro! non facevo mia la posizione. le scarpe fastidiose.
il miglior esperto è un ciclista "datato" chi in bici ci metteva passione e esperienza e cognizione di causa.

Amanita ha detto...

Porto solo tacchi alti e non regolabili :)

stefanoSTRONG ha detto...

@doublea onore alle scarpe da bici btwin, mi hanno accompagnato lungo il mio primo 70.3!

@alina e quindi? com'è finita, sei tornata alla transizione semplice?

@amanita ma forse ancora più dolorose!

alina ha detto...

stefano ci ho lavorato e sofferto un po'

ciro foster ha detto...

Sarò tardo ma è una vita che regolo le tacchette appoggiando la scarpa contro il muro....

Commenti

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