martedì 27 agosto 2024

I maniaci dei dati (e del TSS)


Con il tempo e la vecchiaia, ho avuto un approccio meno integralista alle modalità di allenamento.

Laddove davo esclusiva importanza alle sensazioni, ho imparato ad apprezzare anche  la bontà dell'analisi dei freddi dati.

Qui bisogna comunque chiarire due cose:

1) svolgo quotidianamente un lavoro di analisi e ho sempre riconosciuto importanza e valore a questo tipo di metodo quindi, al contrario di quanto si possa pensare, non ho mai avuto un approccio prevenuto 

2) resto comunque dell'idea che sopratutto nel triathlon, imparare a riconoscere, interpretare, valutare e gestire la percezione dell'intensità sia ancor più importante, per tanti fattori che ho già spiegato migliaia di volte, rispetto ad un'interpretazione rigida dei dati

Per la legge del contrappasso, chiaramente ho avuto e ho modo di allenare atleti che "ascoltano" solamente  i numeri, arrivando a cose che credevo impossibili.

La difficoltà in questi casi è di non riuscire a gestire il riadattamento del passo in estate con le alte temperature, ostinandosi a mantenere determinati ritmi perchè "due mesi prima li facevano facili".

E quando - soluzione drastica a estreme testardaggini, ho impietosamente rimodulato tutte le loro intensità di carico, e finalmente i ritmi erano attinenti, subentrava il nuovo insormontabile dilemma.

"Ma non corrisponde il TSS!!!"

(tecnicamente: Training Stress Score, una stima di Training Peaks sul livello di intensità, ma forse sarebbe più adatto Trattamento Sanitario Straordinario)

lunedì 12 agosto 2024

La metafisica del triathlon



Vanno benissimo tutte le cose analizzabili, i watt, la frequenza cardiaca, il passo.

Chiaramente, li possiamo identificare, isolare, analizzare e trarne le conseguenze.

La determinazione di compiere un passo in più, l'emozione che abbiamo durante un momento particolarmente coinvolgente della nostra gara, ma anche la decisione di voler gestire una determinata fase in uno specifico modo (più veloce o più lento del previsto), così come (ancora) la percezione che abbiamo di tutto quello che riguarda il nostro procedere (dal nostro corpo ai fotti esterni), cosa sono "invece"?

Sono, altrettanto chiaramente, cose reali, definite ed esistenti sebbene non tangibili ed esaminabili e per questo la scienza per quanto imprescindibile non esaurisce la ricerca umana non solo nella quantità ma nel campo.

L'essenza di quelle e di altre entità risiede già nell’identificarle e definirle: se qualcosa posso riconoscerla non può non esistere.

Neppure è un atto chiuso che rimane tra il pensante (io) e il pensato (mio), perché è chiaramente identificabile,  riconoscibile e interagibile da molti.

Se la scienza si può limitare a circoscrivere un processo del genere nell’ambito del positivismo medico, deve necessariamente cedere il passo (immagino per molti con vergognosa e inesprimibile sconfitta) alla metafisica, oppure addure implausibili motivazioni.

Siamo ancora a una distanza siderale dai campi esprimibili dalla scienza e l'illusione che lo scoperto possa aver una rilevanza prioritaria sul non scoperto mi regala sempre un sorriso.

Sebbene, riconosco, strappi ancora più sorrisi ai suoi rigorosi seguaci quando leggono i miei vaneggiamenti.

giovedì 8 agosto 2024

Strategia nutrizionale per l'IronMan


Visto che la strategia nutrizionale per un ironMan rimane uno degli argomenti più compelssi, dibattuti e soprattutto richiesti dagli atleti, ho pensto di sintetizzare in un'infografica gli elementi fondamentali da tenere a mente. 

Chiaramente si tratta di un'estrema sintesi di concetti che andrebbero sicuramente approfonditi e personalizzati in base alle esegigenza di ogni singolo atleta (motivo per cui vi consiglio vivamente di rivolgervi ad un nutrizionista sportivo), ma vale la pena di fissare alcuni elementi di quello che per molti è definito "la quarta frazione del triathlon".

Curare ogni aspetto nutrizionale di un IronMan, oltre ad essere un requisito fondamentale per chi ricerca una prestazione soddisfacente, risulta assolutamente necessario anche per chi voglia "semplicemente" concludere una gara del genere.

Tanto lo so, che dopo tuta questa premessa, vi ritrovere comunque la mattina della gara ancora con la calcolatrice in mano a improvvisare i conti dell'ultimo minuto...

martedì 6 agosto 2024

Un allenatore come amico


Ho un approccio al rapporto coach/atleta fondato prima di tutto sulla relazione interpersonale, che ritengo elememento fondamentale e assolutamente imprescindibile.

Paradossamente, un allenatore discreto ma che ha saputo creare un eccellente rapporto con un suo atleta, lo porterà ad ottenere i migliori risultati auspicabili assai più facilmente rispetto a un ottimo allenatore ma per nulla empatico e con una pessima relazione.

Questo naturalmente non significa però che sono amico di tutti per svariati motivi.

Quello che però dovrebbe significare (e in questo, come ho ribadito più volte, avere il privilegio di non DOVER allenare tutti ma poter scegliere i propri atleti) è che scelgo chi allenare solo esclusivamente le persone che abbiano quei valori etici e umani che dovrebbe aver un mio amico.

E soprattutto mi aspetto e pretendo che loro scelgano me come loro coach per gli stessi identici restrittivi motivi.

Non accontentatevi mai, anche e soprattutto nello sport, di circondarvi di persone mediocri.

venerdì 2 agosto 2024

I consigli di un Social Media Manager ad un allenatore di triathlon (e, soprattutto, viceversa)

Tra i tanti SMM che mi contattano per far crescere il mio business come coach, vorrei dedicare un post all'ultima proposta ricevuta.

Dopo tanti messaggi standardizzati e anonimi, quest'ultimo almeno si è preso la briga e il tempo di buttare un'occhiata davvero al mio profilo, ha una faccia simpatica e per questo merita perlomeno una risposta.  

Che è questa:

  1. Va bene che cerchi di essere subito empatico dicendomi che ho il golden retirever più bello mai visto, però magari accertati che sia maschio e non femmina così dai l'impressione anche di aver letto qualcosa oltre aver visto le foto
  2. Evita i termini pseudoaccattivanti come "superfunnel", "step" "spingere traffico", "massimizzare la conversione" "workflow" "dgeneration" "scripting" "filming" "content creation" "parasocialrelationship" "gambing" "target audience" "long action form", e vai sul pratico con le persone
  3.  Approfondisci un po' il profilo dei clienti, perchè se dici che metto le foto con il cane e sono carine ma dovrei mettere anche i contenuti, sigifica che non hai intuito che praticamente sono tra i primi ad aver iniziato a mettere contenuti sul triathlon in Italia, cominciando nel 2009 con il blog e proseguendo tutt'ora su svariate piattaforme, compresa youtube che mi suggerisci di utilizzare...
  4. Mi dici che se ascolto il tuo video magari arriverò a finire gli "spot" e non aver più spazio a disposizione per atleti da allenare... in realtà io sono anni che ho finito gli spazi per atleti che posso/voglio allenare e alleno solo chi mi pare e quando mi pare (e questo è un valore inestimabile)
  5. Se davvero dici che posso creare una community a 50€ al mese di accesso "light" di gente che vuole solo stare all'interno della mia community che mi rendono facilmente 5000€ al mese, sigifica a) che non hai una realistica visione di questo mondo
  6. nel video lasci un piccolissimo spazio al tuo viso che spiega, ma un occhio ben allenato (che non è il mio, quindi figurati gli altri) nota facilmente e vari tagli e le voci sovraincise che, al contrario della presunta personalizzazione del video, denotano un format utilizzato in svariati contesti con un minimo di modifica (secondo me anche quelle generate in AI)

Lo so, sono tutte cose che richiedono tempo, ma resto dell'idea che se vuoi creare qualcosa di qualità che funzioni, un po' di tempo ce lo devi dedicare. Chiunque può scrivere un libro, un video, una programma, con l'intelligenza artificale ma la differenza con il tocco umano, almeno adesso, si nota ancora. E anche quando si raggiungerà un livello in cui sarà quasi impossibile scernere la mano dell'uomo... stai sicuro che IO me ne accorgerò comunque... 

In bocca al lupo ragazzo, sono sicuro che puoi fare assai meglio!

mercoledì 31 luglio 2024

Come mettere knock out (la pazienza di) un coach

 


Qualche giorno fa ho inviato un messaggio whatsapp al gruppo dei ragazzi che alleno, comunicando che per il finesettimana sarei stato fuori casa senza la possibilità di analizzare o eseguire modifiche al calendario degli allenamenti, dando loro appuntamento al lunedì per tutti gli aggiornamenti del caso.

In quei tre giorni, ben NOVE atleti mi hanno contattato per modifiche agli allenamenti, magari con la postilla "poi controlla quando vuoi".

Per questo motivo, ho scritto un altro messaggio dove specificavo che al mio rientro sarebbe stato impossibile ricordare il loro commento a quale allenamento si riferisse (3 allenamenti del finesettimana moltiplicato per 30 atleti, tutti con programma personalizzato...), invitandoli a lasciare il feeback nell'apposito spazio del nostro portale di allenamenti Training Peaks.
La conclusione del mio messaggio era "per vostra sfortuna analizzo e controllo ogni singolo allenamento, quindi se ci sarà qualche feeback o qualcosa che non va sarete i primi a saperlo".

Illuso, credevo di aver chiarito definitivamente la questione.

Poi però è arrivitò l'uppercut che mi ha stordito:

"Stefano... dai un'occhiata al mio commento su Training Peaks"

Barcollante, ho abbozzato la riposta "...come ho scritto sul gruppo... io do SEMPRE un'occhiata ai commenti su Training Peaks"

Vedendomi colpito, il mio atlata ha affondato il colpo...

"Certo, ma li ho aggiunto dopo il tuo commento e ho scritto... (riscrive il commento che GIA' aveva scritto su training Peaks"

A quel punto sono in ginocchio... "guardo SEMPRE i commenti, anche le risposte successive"

E lì arriva il colpo di grazia, quello che mi fa stramazzare al suolo...

"Volevo specificare per non fraintendere che il valori dell'allenamento... ecc ecc..."

Sono esausto, distrutto, sconfitto e umiliato, ma con un filo di vita che mi rimane riesco a scrivere...

 "Diego, lo sai che questa conversazione finirà sul blog, vero?"

lunedì 29 luglio 2024

La "pausa fontanella" durante la corsa

 

Coach: "stavo analizzando la corsa di ieri... ma cosa sono tutte quelle brevi interruzioni durante la corsa?"

Atleta: "niente di che, mi fermavo a bere alla fontanella..."

Coach: "e quanto ti fermavi a bere?"

Atleta: "ma giusto il tempo di una bevuta... 5, al massimo 10 secondi..."

Coach: "E C'E' BISOGNO DI STOPPARE IL GPS!?!?!?!?!?!? Ma in gara quando ti fermi ai rifornimenti il tempo si ferma secondo te?"

 

FUCKING STRAVA

giovedì 25 luglio 2024

Il regolamento del triathlon per i neofiti


Sapete bene quanto io sia un fervido sostenitore di un approccio divulgativo verso il triathlon aperto a tutti.

Non solo, mi piace anche rendere chiaro che, nonostante il triathlon sia uno sport costoso (fatevene una ragione prima di cominciare), si possa affrontare in maniera oculata, soprattutto nelle fasi inziali.

Nonostante io sia un allenatore, ho sempre messo in chiaro che tra le spese che un atleta  potrebbe tagliare più o meno tranquillamente (specialmente se non è alla ricerca da subito di risultati eccezionali)c'è quella di un coach.

Chiaramente, questo presuppone una piccolo sforzo da parte del neofita di acquisire quegli elementi basilari e fondamentali che possano assicurargli un esordio ben preparato.

Attenzione!

Quando dico "ben preparato" non mi riferisco assolutamente alla prestazione sportiva, ma a due fattori  assolutamente fondamentali e imprescindibili:

  • la sicurezza (gestione delle acque aperte e saper pedalare in gruppo in particolare)
  • conoscenza dei regolamenti

Noto che proprio quest'ultimo aspetto è spesso tralasciato dai, perchè si ritiene che il triathlon sia solo nuotare, pedalare, correre e, tutt'al più, quelle cose che si fanno in mezzo per passare da una frazione all'altra.

Così come se uno decide di andare a giocare a calcio dovrebbe sapere che la palla non si prende con le mani e che c'è la regola del fuorigioco, allo stesso modo ci si aspetta che sulla linea di partenza di una gara di triathlon si sappia almeno quello che si può o non può fare.

Solitamente, un buon allenatore serve ANCHE a questo, ma se decidete di fare da soli, ANCHE a questo dovreste pensarci bene...

lunedì 22 luglio 2024

Coach cosa mi consigli? (Indovina chi l'ha detto?)

 

(Lunedì)

"Ciao coach, quando ho finito di correre ho avuto ancora dolore al tendine tutto il giorno..."

"Ok, facciamo una settimana senza corsa, ti ho sostituito alcuni allenamenti con nuoto e bici... vedrai che lunedì prossimo stari già meglio"

(Mercoledì)

"Ciao coach, ho pensato BENE di andare a correre, ma adesso ci devo mettere il ghiaccio perchè sento ancora fastidio... qualche consiglio?"

venerdì 19 luglio 2024

Coach severo, coach sereno.

Chiaramente sono tutto tranne un coach severo.

Prendete questa definizione con l'accezione che preferite, ma la serenità è l'unico approccio con cui voglio creare una connessione con i miei atleti.

Mi è capitato in più di un'occasione di dover rispondere alla domanda di qualche mio atleta (che proveniva da precedenti allenatori): "coach, ma non mi fai mai una cazziata?"

In realtà non è così, perchè a volte parte anche a me la brocca (sebbene bisogni impegnarsi parecchio), ma solitamente preferisco indirizzare e motivare (perchè la cazziata dovrebbe essere  finalizzata a qusto, no? indirizzare e motivare) i miei atleti in altri modi. 

Purtroppo lo sport è uno dei tant(issim)i campi dove la rigidità e la severità sono interpretati come sinonimi di professionalità: l'allenatore che rimprovera il suo atleta significa che ha controllato l'allenamento, ha trovato qualcosa che non va e deve farlo notare, soprattutto per giustificare il suo impegno come coach.

Spesso ci scordiamo che lo sport amatoriale, per quanto lo possiate interpretare in maniera ambiziosamente finalistica, deve fortemente restare un contesto di scarico di stress e riequilibratore degli ambiti familiari e professionali.

Quindi, caziate, rimbrotti e rimproveri li lasciamo alle anime in pena, qui c'è spazio solo per gli spiriti felici.

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