mercoledì 5 febbraio 2025

Gente che alleno ma che non sapevo di allenare

Dopo le mie ormai note rubriche "Gente che alleno" e "Gente che avrei potuto allenare", inseriamo di prepotenza una nuova rubrica!

L'altra sera ho ricevuto una messaggio da un atleta che alleno, con una sua foto insieme ad un altro ragazzo che mi salutavano.

Il fatto è che non so assolutamente chi sia  quel tizio!

Forse qualcuno che ha letto il mio libro o mi segue sui social...

Un rapido controllo ai social e... no... non mi segue...

Alla fine ho chiesto al mio atleta.

"Grazie del saluto... ma chi cazzo è quell'altro?"

"Mi ha detto che su Training Peaks mi segue La Cara"

"Ma dai..."

"Si, ha detto che ha te come coach"

Ecco, io ho 47 anni, ho perso parecchi capelli, la barca comincia ad imbiancarsi, e "qualcuno" mi ripete spesso che comincio a mostrare preoccupanti segni di senilità... MA NON SONO ANCORA COSI' RINCOJONITO DA NON RICNOSCERE I MIEI ATLETI!

La domanda dunque è: MA CHI CAZZO E' QUESTO?

mercoledì 29 gennaio 2025

Le tre frasi per l'approccio a un nuovo atleta da allenare

Quando si approccia un nuovo atleta da allenare ci sono tre fasi ben definite (almeno per me) che devono necessariamente essere trattate con attenzione.

Nell'ordine:
1) Capire chi avete di fronte
2) Capire l'atleta che avete di fronte
3) Far capire all'atleta che tipo di allenatore ha di fronte

L'ordine con il quale li analizzerò però non sarà lineare, ma solo perchè mi serve per una scrittura stilistica più efficace quindi beccatevelo così come viene.

Quando parlo del saper leggere oltre i dati significa che i dati si possono, appunto, leggere, misurare analizzare e dunque definire chiaramente: per questo il secondo punto è quello più semplice, quello al quale molti allenatori, anche estremamente competenti, si limitano.

Il terzo punto invece è basato prevalentemente sulla comunicazione: comunicazione del saper trasmettere e del saper ricevere.
E' un fattore fortemente e necessariamente legato anche all'empatia che si crea nel binomio coach-atleta.
Non è mai scontato e spesso è anche più improtante del secondo, o comunque ne è strettamente connesso.
Ho più volte detto che un coach può avere tutte le qualità possibili ma se non è  in grado di comunicare le sue idee, il suo metodo, le sue finalità e i suoi obiettivi, rimarrà incompleto.
Non è una caratteristica insita in ogni coach, ma ci si può lavorare.

Il primo punto invece, è quello fondamentale per costruire qualsiasi rapporto a lungo termine, ma troppo spesso non identificato o peggio neanche preso in considerazione.
Parte tutto da qui, ma sapete una cosa... non è nè semplice nè immediato, ci possono volere mesi o anni per definirlo perfettamente.

Oppure, come me, siete sensitivi e sapete percepire fenomeni di natura prevalentemente spirituale che gli altri non possono percepire, sbrigando la faccenda con mezzo minuto.

Ma questo è un dono, e non si compra in alcun negozio, e non si legge in alcun libro.

martedì 28 gennaio 2025

PANDA EKIDEN 2025

 

Come ogni anno, in questo periodo dove un po' di motivazione extra non fa mai male, abbiamo l'abitudine nel Team Panda di sfidarci in una competizione  fratricida: la PANDA EKIDEN.

Creiamo delle squadre da tre, dove ogni componente nel corso della settimana deve fare una prova specifica su una determinata distanza.

Le distanze che abbiamo determinato quest'anno erano:
NUOTO: 400mt
CICLISMO: 2km
CORSA: 1km

La squadra con il tempo migliore al termine della settimana vincerà un premio e, soprattutto, la gloria eterna!

Ed ecco finalmente i risultati...

La squadra vincitrice è... GLI ULTIMI SARANNO I PRIMI, composta dal nostro attuale vincitore del Criterium Panda 2024 Giacomo Angelini e dalla due new entry in squadra Luca Gravaghi e Umberto Pascale!

Sticazzi degli IronMan... ora possono dire veramente di aver raggiunto la gloria eterna!

mercoledì 22 gennaio 2025

Come gestire le difficoltà tecniche nel nuoto (spoiler: affrontandole)


Il nuoto, soprattutto per i neofi, è la frazione che presenta maggiormente difficoltà tecniche.

Quando alcuni atleti si approcciano al mio metodo di nuoto, mi aspetto prima o poi le solite considerazioni...

"Strong, io non so fare delfino"

"Va bene se non faccio la virata?"

"Non riesco a fare 9 bracciate senza respirare!"

E roba del genere.

Sapete come la penso... per migliorare nel nuoto, il modo migliore è nuotare.

Di conseguenza, per migliorare alcune difficoltà tecniche, il modo ottimare... farle!

Non sai fare delfino? 

Comincia con una sola bracciata e il resto a stile, la volta dopo ne farai due, poi tre e così via... e il delfino, per quanto mi riguarda, è il miglior esercizio di "tecnica" per migliorare lo stile libero.

E così la virata, le prime volte vi uscirà di merda, poi di merdina, poi di merduccia, fino ad arrivare ad una cosa decente.

Nove bracciate senza repirare chiaramente andranno interpretate con l'accorciamento della bracciata (aiuto!!!! davvero Strong ha scritto questa cosa? E lo SWOLF?) e una bassa intensità di esecuzione.

Dunque, quando vi lamentate del fatto che non state migliorando, cominciate magari a rivalutare questi aspetti!

martedì 7 gennaio 2025

Le abitudini del nuovo anno ed il ciclo delle stagioni

L'inizio dell'anno nuovo è un periodo che, nell'ambito della mia metodologia di allenamento, corrisponde solitamente a un nuovo macrociclo con determinate caratteristiche.

Se utilliamo l'autunno per rigenerarci fisicamente e mentalmente, l'inverno è la stagione che ci indirizza verso la fase specifica.

Indirizzare, in questo caso, significa adottare quelle abitudini che andremo poi a solidificare ed esaltare nella fase specifica primaverile.

Abitudine è un habitus, qualcosa che si indossa e qualcosa che si è, qualcosa che ci espone l'essenza ma anche "la grande guida" di Hume che ci indica la direnzione.

In sintesi, andremo ad utilizzare il modello settimanale prestativo ma anche genricamente di vita che svilupperemo, con conseguenti incrementi di volume e intensità a Marzo.

E' dunque questo il momento di fare sul serio?

Non ancora, ma comunque è finito il momento di cazzeggiare.

lunedì 30 dicembre 2024

Ancora, perchè evidentemente c'è bisogno di ribadirlo,sugli allenamenti durante le feste...

 

Ho scritto e riscritto più volte il mio pensiero su come, quando, perchè e soprattutto SE allenarsi durante le feste/vacanze, ma sempre meglio dare una rinfrescata, perchè puntualmente ogni anno mi accorgo quanto repetita iuvant.

In sintesi, non mi interessa che saltiate qualche allenamento o che non abbiate proprio voglia di  allenarvi.

Non voglio sentire nè "anche se è festa io mi alleno eh" nè "coach scusa ma non mi allenerò durante queste feste".

Se vi va di allenarvi allenatevi serenamente, se non vi va di allenarvi non fatelo altrettanto serenamente.

Abbiamo il resto dell'anno per menare forte, in questi giorni non dovreste rendere conto al coach ma solo alle persone che hanno la fortuna di passare le feste con voi!

mercoledì 18 dicembre 2024

Come interpretare un allenamento nel dubbio di una cattiva interpretazione...


Per quanto un allenatore cerchi di controllare e ricontrollare ogni allenamento proposto agli atleti, a volte può capitare che ci sia qualche errore di trascrizione.

Nello specifico, ad asempio, un atleta potrebbe trovare un allenamento previsto di nuoto che riporta 2300mt mentre poi gli esercizi proposti di fatto  superano i 3000mt.

O ancora,  nella spiegazione di ripetute di corsa c'è scritto 4x800 mentre poi sulle impostazione del gps è impostato 6x800.

Premesso questo, e stabilito che:
- nel 90% dei casi non si fanno grossi danni con un allenamento sbagliato
- i miei atleti possono contattarmi in qualsiasi momento per delucidazioni

è pur vero che in alcune condizioni si ritrovano all'inizio dell'allenamento con un dubbio.

Ecco, per quelle occasioni, naturalmente in maniera generica, ecco come dovrebbero interpretare l'allenamento:

-in un allenamento di NUOTO,  meglio scegliere l'intrpretazione più voluminosa e dunque FARE DI PIU';
-in un allenamento di CORSA, meglio scegliere l'interpretazione più breve e dunque FARE DI MENO;
-in un allenamento di CICLISMO, in base e al tempo che avete a disposizione e alla voglia di faticare, FATE COME CAZZO VE PARE




lunedì 2 dicembre 2024

Come alzare l'asticella


Il fatto che mi piaccia allenare cercando soprattutto un equilibrio tra allenamenti e famiglia/lavoro/svago non signfica che non sia disposto ad affrontare con qualche atelta un percorso più ambizioso.

Il problema è che le aspettative delle ambizioni di un triatleta amatoriale spesso collidono con la realtà, e non parlo di prestazioni.

Quando mi dicono "Strong, quest'anno voglio alzare l'asticella" oppure "quest'anno voglio fare un bel miglioramento nel nuoto" la cosa non può non farmi piacer (tra l'altro l'autunno, per chi fa triathlon, è la stagione migliore per lavorare sul nuoto e sviluppare alcune caratteristiche determinanti da sfruttare per il periodo agonistico).

Il fatto è che "alzare l'asticella" o fare un sensibile miglioramente nel nuoto, in estrema sintesi, si traduce in due parole "allenamenti bigiornalieri".

Quattro o cinque allenamenti a settimana di nuoto, doppiandoli nella stessa giornata con corsa o bici.

"Eh vabbè, poi mia moglie mi caccia di casa..."

E farebbe bene, aggiungo io, perchè per quanto mi riguarda la priorità è sempre quella, solo se c'è spazio si può pensare ad integrare gli allenamenti.

Non vi preoccupate che se trovate quello spazio io sarò il coach più felice del mondo, ma vi assicuro che che per il 95% delle situazioni, quello spazio non c'è...

Quindi, prima di alzare il livello dell'ambizione, fatevi due conti...

venerdì 29 novembre 2024

La guida ai regali di Natale 2024 per il triatleta! (che probabilmente ancora non ha o che comunque dovrebbe avere)


Lo so, ce ne sono tante in giro, ma questa è la lista suggerita da STEFANOLACARASTRONG e quindi avrà, come al solito, queste due imprescindibili caratteristiche:

  • originalità
  • pazialità sfacciata

Ed ecco a voi la lista, dalla 10^ posizione alla 1^...

10 Calendario motivazionale per runners: una frase al giorno, una motivazione al giorno, nel caso mancassero...


 

Tappi personalizzati per il manubrio: se siete maniaci della bici, e lo siete, non potrete farne a meno



Gioco da tavolo del triathlon: è vero, costringere un triathleta a stare fermo ad un tavolo è complicato, ma durante le festività natalizie le occasioni sicuramente non mancheranno...


 7 Lacci elastici per le scarpe: così non dovete comprarvi per forza le Asics Noosa che già lo hanno...



 Treppiedi portatile per cellulare: così quando andate in bici fuori potrete finalmente farvi le foto spettacolari senza incastrare il telefono tra i rami secchi di qualche albero o tra due sassi sporchi di fango...


 5 Tappetino per sudore per la bici indoor personalizzato: questo è davvero tanta roba, si può scegliere il fondo stradale, e le scritte. Se vi allenate indoor non potete non averlo!



4 Occhialini smart per il nuoto: un computerino sulle lenti per le acque aperte, così metre gareggiate poetete avere un riscontro su quanto siete pippe


3 Abbigliamento Team Panda: certo, dovrete essere dei Panda per indossarli, ma guardate un po' qui e ditemi se non ne vale la pena!

 

2 Programmi di allenamento volete iniziare o migliorare sul triathlon, ma non avete voglia di avere a che fare con un coach? Ecco il pragrammi proposti dal PandaLab

 1 Triathlon e altre perdite di tempo: il libro definitivo per chi vuole perdere tempo!



lunedì 25 novembre 2024

Allenare un amatore e il piacere (SUO) di fare sport

 

Il ruolo di un allenatore di triathlon assume importanza e rielivo sempre nell'ambito del tipo di servizio che gli si richiede, a prescidenre se siano obiettivi di prestazione o di benessere in generale.

Quello che però bisogna sempre considerare, è che quasi sempre si parla di atleti amatori, per quanto determinati all'obiettivo stagionale più o meno ambizioso, con una vita dove oltre lo sport (importantissimo per carità), ci sono anche e soprattutto famiglia, lavoro e svago.

Perchè no, lo sport non è sbago, ma questo ormai dovreste averlo intuito...

Se da una parte è vero che come allenatori dovrete rendere conto di quell'obiettivo che avete concordato con il vostro atleta, è altrettanto vero che la parte più bella dello sport amatoriale deve restare il piacere.

Quindi, se sto allenando un atleta di 50 anni, con alle spalle una vita piena di impegni, e questo atleta che è una totale pippa nel nuoto mi chiede se può sostituire l'allenamento di nuoto con una uscita in bicicletta con gli amici, che cosa dovrei rispondergli?


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