sabato 3 marzo 2012

Triathleti del mese (Febbraio 2012): Chrissie Wellington & Lance Armstrong


di Christian "Mac" Ferretti

Si avvicina l'8 marzo, e per quanto ci si riferisca al triatleta del mese di febbraio, è doveroso un omaggio al gentil sesso, e questa è la "scusa" grazie a cui per febbraio si raddoppia, non un atleta, am due, e per ragioni per così dire opposte, ma bando alle ciance, the winners are… Lance Armstrong e Chrissie Wellington. Per quanto riguarda Lance, mi piace vincere facile, su un sito che finisce per -strong. Il motivo della scelta è presto detto: dopo il ritorno al triathlon, partendo per il Campionato Nord americano X-Terra a settembre, con un ottimo quinto posto conquistato dopo una rovinosa caduta, o meglio una planata con partenza dalla sua Trek 29er, passando per il Campionato del Mondo a Maui, ovviamente sempre su ruote grasse, ecco l'esordio sulla media distanza, al 70.3 Panama, appunto nel mese che si conclude oggi. Un secondo posto, alle spalle del sempre verde Bevan Docherty, costruito con un nuoto da giovanotto da gare di World Championship Series, consolidato ovviamente in bici, e conquistato con una mezza maratona da standing ovation, sul filo dei 3'30" al km. Non male, per un ragazzone di 40 anni, fra l'altro con un carico di muscoli da portare a spasso che di certo non esibiva al Tour.
e veniamo al gentil sesso. In realtà l'omaggio non è tanto di genere e per nulla di circostanza, ma è il doveroso tributo ad una campionessa, regina indiscussa della lunga distanza. Che, mentre Lance rientra alla grande, decide di fermarsi, anche se temporaneamente. E lo fa con una decisione di certo non facile, è vero che è all'apice del successo, ma di fronte a lei non si vedeva di certo l'inizio del declino, anzi. Parlo ovviamente di Chrissie-sorriso-Wellington, che ha per l'appunto deciso uno stop dall'ironman, per tutto il 2012. Rumors vorrebbero che tale decisione sia stata presa per tentare di qualificarsi per le Olimpiadi di Londra nella maratona, un obiettivo tutt'altro che impossibile per lei. Il limite per le atlete anglosassoni è di 2 ore e 31'. Ebbene, Chrissie ha corso la maratona dell'ironamn in 2 ore e 44', e a dar retta a Joe Friel, secondo cui nella maratona "a secco" potrebbe correre fra il 10 e il 15% più veloce, ecco che otterremmo tempi intorno alle 2 ore e 20, 2 ore e 28. Forse non da podio olimpico, ma forse invece sì. Tale voce di corridoio è stata smentita dall'entourage di Chrissie solo parzialmente e con comunicati a dir poco laconici, chissà, forse gli appassionati avranno l'opportunità di vederla in azione coi colori della sua nazionale in una disciplina che è ovviamente affine a quanto ha fatto finora. La diretta interessata, comunque, afferma di volersi fermare per cercare un maggiore equilibrio fra gli impegni della sua vita, senza l'assillo, per quanto per molti aspetti piacevole, dell'allenamento intensivo necessario per confermarsi ai vertici. Il suo impegno nel 2012, quindi è e sarà quello di dedicare più attenzione alla famiglia, trascorrere più tempo nel Regno Unito, esplorare nuove e diverse forme di competizione, lavorare con i suoi sponsor e seguire i suoi impegni caritatevoli, e perché no? anche godersi un po' il successo che si è costruita, per lo meno a partire dal 2007, l'anno della vittoria in Korea e poi a Kona, all'esordio. Questo è quanto ha scritto in esclusiva per la rivista britannica 220 Triathlon, e perché non crederle? E' appena stata date alle stampe anche la sua autbiografia, " A life without limits" purtroppo non se ne vede una traduzione in italiano all'orizzonte, ma per chi pratica l'inglese, è disponibile sia su Amazon, sia in formato cartaceo che e-book per Kindle, che su altre piattaforme di acquisto on line.
Insomma, un anno distante dal triathlon ironman, ma di certo non un anno meno intenso di quelli che l'hanno preceduto, e forse, anche un esempio per molti di noi amatori - da cui la nomina ad atleta del mese - per la scelta per molti versi coraggiosa e nel segno dell'equilibrio psichico e familiare, una cosa in cui temo non eccella buona parte del praticante a livello globale…

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