Ok, completiamo questo filotto di post in controtendenza.
Avete sentito e letto ovunque che è più importante la qualità della quantità?
Va bene, ma qualcuno che vi dice il contrario dovrete pur trovarlo, ed eccomi qua!
E allora c'è chi vi promette di preparare un IronMan con due ore alla settimana, c'è chi vi fa saltare i lunghissimi a favore di medi con variazioni, le app che 7' minuti di alta itensità valgono come una sessione di un'ora e ovunque la tendenza ad evitare le cosiddette junkyards (o junk miles), i chilometri spazzatura che servono solo ad affaticarvi senza apportarvi alcunchè di utile.
Il concetto che passa è un po' il perdere tempo con questo volume a discapito dell'efficienza.
Anche se sono due sport totalmente differenti, mi è tornato in mente un bellissimo match di pugilato che ho visto una quindicina di anni fa tra il favorito Miguel Cotto e lo sfidante Antonio Margarito.
Nel corso delle riprese pubblico e commentatori notavano l'incredibile efficienza di Cotto, che piazzava pochi pugni, ma estremamente precisi, palesando un'invidiabile efficienza: quasi ad ogni ripresa il rapporto tra pugni sferrati e quelli andati a segno era superiore al 40%!
Io invece stavo notando che Margarito mulinava in continuazione le sue braccia tirando tantissimi pugni, sprecando anche energie, e mettendone a segno in percentuale la metà del campione...
...ma comunque in quel vortice di pugni tirati, quelli che andavano a segno, sebbene solo il 20%, erano di più di quelli di Cotto!
All'11° round, Cotto sfinito da tutti quei colpi, è andato KO.
Insomma, prendete il paragone con le dovute accortezze, ma questo per farvi capire il cosiddetto "fieno in cascina" non è mai sprecato e per questo quando vedo un allenamento tagliato mi incazzo di più rispetto ad un allenamento fatto 20" più leno del previsto!
Piccola precisazione finale: fare tanto naturalmente NON SIGNIFICA fare di più di quello che vi dice l'allenatore!
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