giovedì 11 aprile 2024

La priorità alle sensazioni


Come sa bene chi alleno, integro nella programmazione allenamenti con zone ben specificate di passo o potenza, ad altre fasi dove affidarsi esclusivamente alle sensazioni (che chiaramente poi analizzerò per valutare la congruenza percezione/risposta).

Nonostante un range ben specificato entro il quale delimitare un allenamento (leggasi zona) sia lo strumento più preciso per analizzarne la bontà, resto, ebbene sì, ancora convinto che la priorità sia da indiriuzzare alle sensazioni.

Questa è una cosa che spaventa ancora qualche mia atleta, paradossalmente i più esperti che sanno già gestire adeguatamente la percezione dei propri sforzi. 

Questo vale soprattutto nella corsa.

Il ciclismo di un IronMan o 70.3 si presta più facilmente ad una pianificazione ben determinata dai watt, ma correre dopo 5, 6 o 7 ore di situazioni variabili (caldo, umidità, dislivello, posizione) rende necessaria una piena acquisizione della percezione.

Che come tutte le cose va allenata in ogni fase dell'allenamento.

E se volete saperla tutta, io nella corsanon guardo mai il passo.

Esatto, mai!

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