lunedì 20 maggio 2024

E quando te passa? (La percezione della fatica nello sport)

Continuiamo a parlare di motivazione degli atleti.

La giusta motivazione può lenire la vostra sensazione di fatica?

Già nel 2017 uno studio aveva accertato come degli atleti sottoposti a fatica lieve riuscissero a definire abbastanza precisamente la durata del loro sforzo, mentre la cosa si complicava quando l'intensità dell'esercizio aumentava: in sostanza il tempo sembrava non passare mai!

Una cosa del genere, modestamente, me l'ero inventata un anno prima come test da campo per la mia tesina da allenatore di triathlon - calma! - chiaramente senza riscontro, doppio cieco e con basi scientifiche decisamente meno solide!

Un nuovo recente studio su una trentina di ciclisti ha provato ad utilizzare delle "distrazioni" per nascondere la fatica, come ad esempio un virtual trainer da battere o un compagno di pedalate.

Il risultato?

Che la percezione del tempo era esclusivamente legata all'intensità dello sforzo e la presenza o meno delle distrazioni non influiva affatto sulla sensazione di fatica, quando appunto l'inensità cominciava a farsi rilevante.

In sostanza, se si esce per una sgamabata in compagnia la fatica non si sente, ma se ci si si allena in compagnia ad alta intensità il bucio de culo lo sentite tutto!

Il finale adesso invece è prettamente filosofico.

Se l'istinto dell'autoconservazione umana ci tende a voler prolungare la vita, perchè la sensazione del "tempo che non passa mai" (e quindi di allungamento della vita) si associa ad una sensazione di disagio e fatica?

Magari troverete la risposta mentre state al 20° minuto in soglia anaerobica, prorprio quando non ve passa un cazzo!

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