martedì 6 ottobre 2009

Chi lascia la strada vecchia per quella nuova (e ripida)...

Sono distrutto ma decido ugualmente di andare in bici. A San Polo via Marcellina. Finita la salita di Marcellina in agilità giro sulla destra, prendendo il tratto ripido, ma va bene così. Ad un certo punto non mi ricordo se seguire la strada principale a sinistra o tagliare a destra verso una stradina secondaria. Naturalmente scelgo la stradina secondaria, che non conosco. Passo in mezzo a villette vigilate da cani minacciosio che mi ringhiano ad ogni pedalata. Dopo 200 metri la strada impenna e si fa sterrata. Poco male, andiamo avanti. Incrocio un vecchietto al quale chiedo se è la strada giusta per San Polo. Sì sì, dice tranquillo, sempre dritto. Dopo averlo superato di una decina di metri mi strilla dietro “è una salita ripida però”. Vabbè, dico, più ripida di così non credo. Sbaglio. Il terreno è di cemento, tipo rampa dei garage, e vedo un muro davanti a me di 200 metri. Cioè proprio verticale. Metto il 30 davanti (che per principio non uso mai perché fa molto mountain bike) ed il massimo dietro. In un paio di pedalate la bici addirittura s'impenna. Sputo l’anima ma trionfante ritorno sulla strada principale. Un 7-8% che non mi è mai sembrato così dolce.

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