venerdì 4 maggio 2012

La mobilità sostenibile con la bici (sì, 'sto cazzo!)


Se leggete abitualmente il mio blog saprete quanto è importante per me la bici, a tal punto che non la uso ormai solo per allenarmi ma anche come mezzo di pensolarismo e per muovermi nel traffico romano.
Da qualche settimana gira sui blog la campagna #salvaciclisti, nata da un'idea del Times per promuovere l'utilizzo delle biciclette.
L'idea è stata ripresa ed adattata al contesto italiano da numerosi blog (più o meno famosi) e caldeggiata ormai da tantissimi politici, sempre pronti a battersi per temi etici, solidali e "verdi" (pare che se non hai il banner di #salvaciclisti non sei alla moda...)
Il manifesto è basato su 8 punti.
Ma io non ve li elencherò.
Credo che sostanzialmente siano una lista di cazzate che non serviranno, di fatto, a migliorare la situazione di chi pedala quotidianamente.
Davvero potrei smontarla ogni punto, ma adire il vero neanche mi va di farlo.
Un po' perchè, morettianamente parlando non mi riconosco nelle maggioranze e dunque proprio perchè adesso tutti parlano di mobilità sostenibile io preferisco tirarmi indietro.
Un po' perchè per favorire l'utilizzo della bici dobbiamo mettere in condizione le persone di utilizzare la bici concretamente.
Un po' come la vecchietta che non gliene frega niente se arrestano Provenzano se poi il teppistello le ruba la pensione fuori dalla posta, a me non frega niente se "Dovrà essere condotta un’indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta in Italia e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti" (punto 3) se poi mi fate pagare la bici sul treno!
Ognuno combatte la propria battaglia e questa di #salvaciclisti non è la mia (credo in realtà più politica che di chi pedala...).
La mia battaglia è quella di non pagare la bici sul treno. C'è un sacco di gente che viaggerebbe sul treno se solo non dovesse pagare un biglietto extra per la bici (e vi assicuro che una bici appesa non toglie spazio ai passeggeri!).
Ho mandato una mail Trenitalia chiedendo se ci fosse la possibilità di un abbonamento annuale per la bici.
Dopo qualche giorno mi hanno telefonato (!) dicendomi che no, non c'è la possibilità di abbonamenti per la bici (dovrei dunque fare un vero e proprio abbonamento come una persona da 300 euro...) e dopo due secondi ho trovato una mail di Trenitalia che mi avvertiva che la mia pratica era stata "sbrigata".
Che cazzo significa che lo Stato ed i politici promuovono la mobilità sostenibile e l'uso della bici quando Trenitalia (società con partecipazione totale statale) scoraggia di fatto tale utilizzo?
Poi facciamo le campagne...
Io continuo a pedalare e portarmi la bici in spalla, sperando che la gente che mi vede quotidianamente con la mia bici, anche sotto la pioggia, possa finalmente capire da sola con i proprio occhi quando sia bello far girare quelle gambe!

9 commenti:

Peggy Lyu ha detto...

Ti consiglio di leggere i libri di Emilio Rigatti...lui si sposta quasi esclusivamente in bici..è stato perfino a Istanbul partendo da Trieste! Credo ti piacerebbero i suoi libri, io ne ho appena finito uno bellissimo che parla del suo viaggio in Dalmazia.
Per il resto sono d'acccordo con te.Non si può (far finta di) pretendere che la gente vada in bici se non ci sono le condizioni per farlo..però c'è il rovescio della medaglia..nel paesino dove vivo io la possibilità c'è ma le mamme usano il suv per prendere i figli all'asilo e intasano tutto per fare 400 mt che potrebbero fare a piedi e chi va in bici è un pericolo per sè e per gli altri (gente contromano o che taglia le curve agli incroci e che barcolla o si ferma in mezzo alla strada di colpo per leggere i necrologi)..ci vorrebbe un corso per molte persone..specie per i "ciclisti della domenica" che siccome c'è il sole tirano fuori le bici e poi rischiano di ammazzarsi..mi sa che ci farò un post al proposito

Paolo Isola ha detto...

Finalmente un post senza ipocrisia e politica, dove si dice pane al pane e vino al vino!

MauroB2R ha detto...

Non sono al tuo livello ma nel mio piccolo sfrutto anch'io la due ruote (da Marzo a Novembre più meno, 2/3volte a settimana) per schivare il traffico del tragitto casa ufficio. che dire...questione di mentalità perchè se scopri la comododità di questo mezzo poi non lo molli più.

ElenaSole ha detto...

Bellissimo post, soprattutto approvo che non hai pubblicato i vari 8 punti...in effetti chi se ne frega di sti punti, se è difficile usarla sta bicicletta! per quanto mi riguarda anche se per venire a lavoro ho 16 km, il tratto di strada che mi separa è una statale, la più trafficata in zona, e senza piste ciclabili...rischio vita elevatissimo...il treno con la bici diventerebbe costoso, e pensa poi che la mia tratta di ferrovia è coperta in gran parte della giornata dalla corriera! (mezzo sostitutivo per Trenitalia), e dove la carico la bici????
Così la uso nei miei spostamenti cittadini e per far la spesa...

GIAN CARLO ha detto...

Sono io che ho detto a TreniItalia di fartela pagare così se smetti di usarla recupero qualche speranza di batterti in qualche gara.

Papà ha detto...

Chapeau, mon fils! (visto che ora ti sono diventati simpatici i francesi...mah!)

Giovanni Bavutti ha detto...

bravo Ste'. Non potrei essere più d'accordo.

ciro foster ha detto...

Tutto vero GRANDE STE! Pensa che sono passato al triatlon (basta con questa acca muta,era ora) perchè quando facevo le regate qui in Italia c'erano una tonnellata di problemi per farci spendere altrettante tonnellate di euro poi nella vicina Francia Barca a vela non è sinonimo di armatori danarosi e lupi mannari ma di spostamenti ecologici e di civiltà, fin dalla scuola dell'obbligo.Rigatti sarà andato anche a Istambul in bike ma non ha provato a spostarsi in bike per lavoro in una littorina del 1932 con la bici appoggiata ad un palo tra controllore e macchinista che ti guardavano con sospetto, qualcosa deve cambiare, se la benza è alle stelle e con essa l'assicurazione auto, non è possibile che non esistano collegamenti a buon mercato, oppure collegamenti (punto) tra le nostre città con il treno, per cui se uno deve fare 1 master ed essere da Rimini a Cento (Fe) nel primo pomeriggio rischia di non dare l'esame, scusa per la prolissità ma son proprio d'accordo,ciao, cioè, AT SALUT!

rotalibra ha detto...

al mondo esistono solo due possibilità: fare o non fare. è per questo che ogni atteggiamento, ogni comportamento, ogni azione ha sempre e comunque un valore politico. chi non fa nulla in realtà fa sempre il gioco di una delle parti. nella nostra società per ottenere qualcosa è fondamentale avere la maggioranza: di solito quella dei capitali, ma anche quella delle persone può servire.

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