martedì 21 giugno 2016

IronMan 70.3 Italy del Team Panda: gli allievi superano il maestro



L'IronMan di Pescara ormai è diventata una tappa fissa per me.
Sono tantissimi i motivi che mi spingono a gareggiare sul litorale abruzzese ogni anno ma sicuramente la presenza di tanti amici è uno dei fattori principali.
Di questi tanti amici, molti sono diventati rivali, e molti altri "allievi" che alleno nel Team Panda.
(Vabbè, alcuni sono sia amici, sia rivali sia allenati, ma questa è un'altra storia :)
Quest'anno a Pescara eravamo in tantissimi del Team Panda, sia per il 70.3 che per la novità del 5150.

Nel 70.3 naturalmente era lotta aperta tra me, Giorgio "Kalenji", Manzik, Gert, Multilap, Carlo e Mirko.
Nel 5150 ci sono Shorty e Mau, entrambi all'esordio sulla distanza olimpica.
Giorgio ormai si sa, non si diverte se non ha un'avversario e tra i suoi avversari cerca sempre di infilarci anche me.
La sera prima della gara viene anche a controllare cosa mangio e verificare che la pasticca che prendo sia quella per la pressione!
Impossibile non volergli bene.
Sulla linea di partenza la mattina in prima fila c'è Multilap che si domanda che cazzo ci faccio nella prima onda, ma avendo ottenuto un 29' nel 70.3 di Pula sono totalmente autorizzato a starci...
Vicino a me c'è Manzik con cui scherziamo fino a 10" prima dello start e veniamo immortalati da Shorty che in attesa della sua partenza pomeridiana è venuto a vedere la nostra.
In questi casi di tensione avere un cazzarone come Fabio a fianco aiuta sempre a stemperare gli animi.
Gli altri per ora non li vedo.
All'uscita del nuoto e prima di riprendere la gara dalla bici c'è il siparietto posturale con Manzik.
Strong, sono completamente bloccato alla schiena, sbloccami!
Ma come cazzo te sblocco?
Devi farmi una manovra sulla schiena!
A Fa' ma mica so' un fisioterapista...
Basta che spingi con la mano su questa vertebra!
...
Non so con quali risultati ma comunque abbiamo ripreso tutti la gara.
In bici riprendo Multilap ma degli altri non c'è traccia, non so neanche se con la nuova partenza stiano davanti o dietro.
Al 70°km vengo ripresa da Gert che sta pedalando alla grande e dopo un paio di minuti raggiungiamo Manzik.
Come l'anno scorso con Kalenji e Geppo, anche quest'anno mi ritrovo sull'asse insieme a due compagni di squadra.

Lungo il percorso run ho modo di incrociare un po' tutti.
Gert corre alla grande e farà un ottima gara.
Anche Manzik dopo un po' mi passa a doppia velocità ma forse sta tirando un po' troppo.
Kalenji invece va regolare con un buon passo.
E infatti verso la fine mi riprendo ed io riprendo Manzik.
Dopo un po' incrocio anche Multilap, Carlo e Mirko, tutti affaticati ma contenti.
Nonostante ci sia stata qualche critica nel mischiare 70.3 e 5150, non è male ritrovarsi tutti a correre nello stesso percorso.
In questo modo ho la possibilità di incrociare anche Shorty e Mau, scambiandoci gli incitamenti.

Insomma, ribadisco che con tutte le problematiche (alcune sorte in "corso d'opera", altre gestibili a livello organizzativo) è stata una gran festa.
E nonostante Kalenji la butti sempre sulla sfida, ammetto che farsi battere da chi alleni ha sempre un bel sapore (perché aldilà della squalifica di Kalenji della quale si sconosce il motivo, sul campo mi ha battuto).

Soprattutto se hai la scusa di preparare un IronMan full distance...

Gert in spinta
La gioia di Kalenji


Manzik con la schiena sbloccata
Multilap
Carlo
Mirko
Shorty

Mau





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