giovedì 8 febbraio 2018

Come convincere i vostri atleti a fare una gara che non vogliono fare


Se leggete abitualmente questo blog, avrete avuto modo di sentire parlare di Silvia (qui e qui, per esempio).
L'ho soprannominata "Norvasc", come le pasticche per la pressione che prendo, perché è solita ogni tanto farmi arrivare la massima a 220 con qualche uscita inaspettata del tipo "domani mi sono segnata ad un ultratrail di 237km".
A dire il vero è qualche mese che è tranquilla, ma questo non è che mi rassicuri più di tanto..
Comunque, Silvia ha una grande determinazione e forza di volontà che le ha permesso di concludere molti IronMan.
Come molti atleti di endurance tuttavia, il dedicarsi esclusivamente alle lunghe distanze rischia di farle perdere un po' di brillantezza.
Più volte ho provato a farle fare, soprattutto nel periodo invernale qualche gara breve (campestri, 5km), ma convincerla è sempre una battaglia.
Lo scorso Novembre, inaspettatamente, mi ha chiesto di partecipare ad un duathlon sprint.
Non mi sembrava vero, ed ho cercato di dissimulare al meglio un pacato disinteresse.
"Ok, Silvia, se proprio ti va, male non ti fa"
In realtà stavo pensando "Finalmente! Magari ci caschi un'altra volta!" ma se avessi appena accennato un velato entusiasmo, sicuramente si sarebbe insospettita.
Naturalmente il giorno dopo la gara mi ha scritto "Ma chi me l'ha fatto fare, mai più!!!"

Il problema attuale adesso è questo.
Nel prossimo mese e mezzo ci saranno qui due duathlon sprint che per lei sarebbero ottimi da fare, ma ancora non mi ha detto niente.
Come faccio a proporglieli senza farla insospettire?

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