lunedì 8 luglio 2019

Qual è la distanza giusta per un IronMan? (di tagli, caldo, mugugni ed emozioni)



E' stato l'argomento più CALDO del mondo del triathlon nelle ultime settimane.
E naturalmente dirò anche io la mia.

Accorciare o, peggio ancora, eliminare una frazione di un IronMan per condizioni climatiche avverse.
E' giusto o no?
Meglio salvaguardare la salute degli atleti o mantenere il prestigio delle distanze vere e proprie?

Allora, la mia premessa è questa.
Se ti iscrivi ad un IronMan devi essere pronto a tutto.
C'è mare grosso?
Impari a nuotare meglio.
Ci sono 50 gradi all'ombra?
Impari ad idratarti.
Non ti senti sicuro a gareggiare in condizioni estreme?
Allora non fai l'IronMan.
Il fatto di dover cercare la "sicurezza" ad ogni costo, il "pararsi il culo" da parte delle organizzazioni, mi sembra un po' fuori contesto con questo tipo di disciplina e, soprattutto, distanza.
Ci sono sport e sport.
C'è il golf, dove al massimo rischi di prenderti una pallina vagante sulle corna, e c'è l'alpinismo, dove metti un piede nel posto sbagliato e precipiti centinaia di metri.
Se voleva essere uno sport tranquillo, si sarebbe chiamato SoftMan.

Comunque, questa era la premessa.
Il problema dell' "accettazione" di vari accorciamenti ai percorsi è una conseguenza di chi ormai vive solo per i numeri e i dati.
Sarà una mia fissa (e su questo non ci piove), ma l'obiettivo principale ormai è legato ai numeri e alle definizioni.
Se ho l'obiettivo di fare un IronMan sotto le 12 ore e mi tagliano 20km in bici, non potrò vantarmi di aver raggiunto quello scopo, perché sarà un obiettivo "monco".
Se annullano la frazione di nuoto, mi porterò sempre il cruccio di non potermi "definire" IronMan.
Ma in gare come l'IronMan ci sono troppe varianti che, se uno pensa solo mai numeri, sviliscono tutto.
L'IronMan di Nizza, che ha 172km di bici allora vale meno di quello di Francoforte, che ne ha 185?
Però Nizza ha 2000mt di dislivello.
Eh ma a Francoforte 2017 erano 170km lo stesso di bici.
Eh allora io ho fatto Lanzarote che è El mas Duro e valgo di più.
Se entriamo in questo gioco allora vale tutto.
Ho sentito discussioni se facesse più caldo a Nizza, Francoforte o Klagenfurt, come se fosse una gara a chi gareggiasse in condizioni peggiori.

Tutto questo, naturalmente, va a discapito di quello che dovrebbe essere la cosa più importante: le emozioni.
Uno degli IronMan che mi ha lasciato più emozioni è stato l'IronMan di Maastricht nel 2016.
Ma conservo ancora il viaggio, i momenti di difficoltà, le difficoltà che avuto in quell'anno per prepararlo e le lacrime di commozione durante la corsa.
Però, pensate un po', è stata la mia peggior prestazione su un IronMan.
 Che poi, per carità, è giusto porsi degli obiettivi, è giusto puntare a migliorarsi e perché no, cercare sfide, con se stessi o con amici.
Essere IronMan significa tutto questo, non solamente UNO di questi aspetti.

Godetevi quindi il vostro traguardo ed il viaggio che avete fatto per arrivarci, qualunque sia stata la vostra gara, perché le emozioni, al contrario dei km, nessuno ve le potrà tagliare o accorciare.

2 commenti:

DIBER ha detto...

come si dice? e' il Viaggio che conta non la meta...

DIBER ha detto...

com'e' che si dice? conta il Viaggio e non la meta..
bravo Stefano.

Commenti

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