lunedì 27 gennaio 2020

Le priorità familiari mentre stai gareggiando su Zwift

La situazione è questa.
Sto pedalando su Zwift in piena gara, tappa di Bologna del Tour du Zwift.
Dopo 8km in pianura comincia la parte finale con 2km di salita ripida.
La mia "pain cave", la grotta della sofferenza, in realtà non è una  grotta.
Ho attrezzato all'entrata di casa mia, con stupenda visuale sui monti, ciclomulino, treadmill (sì, il tapis rulant, ma dire treadmill lo rende più professionale) e attrezzi per potenziamento.
Al piano di sotto i miei figli stanno facendo i compiti e mia moglie è al lavoro.
Poco prima dell'attacco di sotto scoppia la terza guerra mondiale.
Urla atroci, i miei figli si stanno uccidendo.
Inizialmente mi sembrava di aver capito che fosse caduto uno spray (?!) per terra rompendosi...
In realtà, tra uno schiaffo e l'altro, il telefono di mia figlia è finito dentro la tazza del cesso, cessando (giusto per rimanere in tema) di funzionare.
Adesso, non so se avete una minima idea di come può reagire un'adolescente quando le togliete anche per due minuti il cellulare.
Ecco, moltiplicate tutto per duecentoventisette miliardi.

Ecco, un buon padre responsabile avrebbe smesso di pedalare e cercato di risolvere la situazione.
Però nella gara si stava scatenando la bagarre allora come rimediare?
Mandare un messaggio a mia moglie (qui sotto l'audio), che intanto stava lavorando, chiedendo a lei di risolvere la situazione.

Ecco, quando vi dico di fare in modo che lo sport  non si sovrapponga alle cose importanti...
Quando vi dico che lo sport è bello solo quando è vissuto con serenità...
Quando vi dico che la famiglia viene prima di tutto...

Ecco, non datemi retta, sono tutte cazzate!

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