domenica 26 aprile 2020

Tour of Fire & Ice (Alpe du Zwift) [il Garibaldi di Zwift]



Il giro del fuoco e del ghiaccio.
Questo perchè in 25,5km del percorso, passarete dalle viscere del vulcano fino ai ghiacci dell'Alpe du Zwift, la vetta più alta di Watopia (riproduzione fedele della planimetria ed altimetria dell'Alpe d'Huez).



Partenza tra la lava abbiamo detto.
Dopo 2km si attraversano alle Italian Villa, proseguendo fino alla Marina (4,8km), pedalando ancora sul piatto.



Subito dopo la Wind farm c'è un breve strappetto impegnativo al 9% e l'attraversamento del ponte (6,7km), che ci porterà nel settore della Mayan Jungle (accessibile solo dal livello 10).
Anche se si attraversa la giungla, per uno zibaldone geografico il primo settore, tra tulipani e mulini a vento, ricorda più i Paesi Bassi.
In realtà sono solo un paio di chilometri, al km 9,3 comincia la vera e propria giungla con la parte sterrata che ci accompagnerà fino all'attacco dell'Alpe.



Saranno 4 chilometri scarsi tutti in leggera discesa.
Al km13 ormai non è più tempo di scherzare (ammesso che fino a qui ne avete avuto voglia...).



Qui cambia anche la visualizzazione grafica.
Sulla destra sarà ridotto lo spazio degli altri ciclisti nelle vicinanze ed apparirà una geomappa dove saranno segnalati tutti i 21 tornanti che ci accompagneranno, divisi per colore in base alla difficoltà (giallo duro, arancione durissimo, rosso bucio de culo).
Ogni tornante conquistato sarà rappresentato con una stella.

L'Alpe du Zwift si presenta subito con pendenze al 9%.
Subito dopo il primo tornante si sale al 10%, e stiamo solo all'inizio.
Si prosegue sempre tra il 10% e il 12% finché non si arriva all'Alpine Village.
Stiamo tra il 16° e 15° tornante (che sono quelli che mancano, non quelli fatti) e pedaliamo ormai da 15km.



Giusto il tempo di bere dalla borraccia per qualche centinaio di metri, e poi la strada impenna nuovamente all'11%.



Al 14° tornante si respira un po' al 6%, ma qui inizia un tratto lunghissimo e di nuovo impegnativo al 12% che ci porterà al castello (17,5km).



Ora arriva la parte più dura mentalmente.
Stiamo a metà salita.
E' finita l'euforia iniziale e l'arrivo è ancora lontano.
Inoltre è una parte dove spesso vi troverete in mezzo alle nuvole ed anche il panorama sarà limitato.
Al tornante 9 ci sarà la statua di uno yeti gigante, che vi preannuncia un altro segmento rosso.
Dopo 20km per fortuna le pendenze calano leggermente.
Stiamo al 7° tornante, nell'accampamento dell'Alpine Camp posto a 21km dalla partenza, e ci godiamo un tratto tra il 4% e 5%.



Ok, godimento finito.
Si passa in un anfratto nevoso di nuovo sopra il 10% fino all'antenna radio del tornante 6 (21,8km).
Ora si respira ancora.
La strada si apre in tornanti larghissimi su panorami mozzafiato e neanche troppo ripidi.



Stiamo a 23km, e si comincia a vedere la fine.
Il tornante 3 è da morire, 11% dopo che pedaliamo ormai da quasi 24km, ma guardando in distanza si vede la maestosa statua dell'arrivo.



Ancora senza un attimo per respiare ci arrampichiamo al 10% attraverso la postazione radar Macready Point.



Dopo aver superato l'ultimo tornante potete cominciare a sorridere.
Perchè si può sorridere anche pedalando al 12%, se sapete che tra 1km le vostre fatiche saranno finite.



Al 25°km taglierete il traguardo e potete partecipare alla ruota della fortuna che mette in palio (casualmente), un paio di guanti (che non servono a un cazzo), un caschetto (che non serve a un cazzo) e le Lightweight, le ruote più leggere presenti in Zwift (virtuali, naturalmente).



Fate attenzione, l'arrivo del percorso non corrisponde al traguardo del GPM, ma dovete percorrere altri 600mt attraverso un giro panoramico (tutto in pianura per fortuna).
Ok, basta, finito, adesso è davvero finita.
Congratulazioni, specialmente se continuate a vincere caschetti del cazzo nonostante abbiate scalato l'Alpe 227.589 volte!



 

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