mercoledì 22 luglio 2020

Apparenza, forma e sostanza negli allenamenti


Mi sono formato professionalmente in un contesto dove si è sempre riservata una massima importanza al doppio binario forma/sostanza, ritenendole entrambe fondamentali per la migliore crescita.
E naturalmente questi principi, seppur rimodulati e adattati al contesto sportivo , ho cercato di applicarli anche nella gestione degli allenamenti e della tecnica.
Tecnica appunto e quindi forma,  non come apparenza ma strettamente legata alla sostanza e dunque alla funzionalità del gesto.
Vedo spesso allenatori far perdere tempo far focalizzare i loro atleti su complicatissimi esercizi "di tecnica" per nulla funzionali a ciò che servirà loro in gara.
Questo è un altro concetto sul quale mi batto spesso.
Ci si allena come si gareggia.
Mezzore perse con saltelli e appoggi di avampiede, quando poi dovremo affrontare un IronMan tallonando e seduti sui bicipiti femorali.
Miglioramento dello SWOLF (stendiamo un velo) cercando di ottenere una bracciata lunga, quando andremo a nuotare affiancati ad altre (quando va bene) 400 persone.
Quando nel computo settimanale del volume di allenamenti andate a tirare le somme, e pensate che un paio d'ore di "tecnica" le avreste potute impiegare come due ore di aerobico, ripensate alle differenze tra apparenza, forma e sostanza.
E poi traetene le vostre conclusioni.

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