lunedì 14 dicembre 2020

Allenamenti ripetitivi e monotoni o variati e diversificati?


Questa secondo me è una domanda interessante.
Ci sono allenatori che propongono piani di allenamento molto ripetitivi, con blocchi all'interno di mesocicli praticamente identici (a parte una progressione di volume), ed altri che variano ogni settimana  cercando vari stimoli.
Qual è il metodo ideale?
Dipende.
Lo so queste sono le tipiche risposte che mi fanno incazzare, ma in questo caso è così: dipende dal vostro obiettivo e da chi allenate.
Ai ragazzi che alleno vario spesso gli allenamenti, come sapete assegno un nome ad ogni allenamento per "personalizzare" al massimo la loro esperienza, ma è il metodo più efficiente?
No.
Come scrissi già qualche anno fa, resto convinto che il modo migliore per migliorare è costruire dei blocchi dove si ripetono gli allenamenti finché non si acquisisce l'adattamento fisiologico che stiamo cercando.
Però, ammettiamolo, è anche un metodo noioso.
Un atleta elite dovrebbe sicuramente allenarsi così, ma un atleta amatore?
Ricordiamoci che lo sport, finalizzato naturalmente anche al miglioramento della prestazione (altrimenti sarebbe inutile affidarsi ad un allenatore), nella vita di un atleta amatore non è (o meglio, non dovrebbe essere) l'aspetto più importante della routine giornaliera/settimanale.
Quindi, potrei allenare i ragazzi i maniera migliore?
Sicuramente!
Ma tra i compiti di un coach rientra anche quello di trovare quel fondamentale equilibrio che consenta ad un atleta di saper godere tutto quello che ruota intorno allo sport: il divertimento, il percorso della programmazione, la gara e la condivisione di quanto c'è di bello nello sport.
Solo l'acquisizione di tutte queste caratteristiche porterà al vero miglioramento, o perlomeno quello che conta veramente.



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