lunedì 13 giugno 2022

Il mio lunghissim(issim)o di corsa

Torno dopo molto tempo a parlare di miei allenamenti, e non dei ragazzi che alleno.

Un tale ritorno è dovuto, come potrete immaginare, da una cazzata, una di quelle che avrei sbroccato se l'avesse fatta un mio atleta.

Allenamento previsto: 2h45' di corsa.

Quando devo correre molto tempo, preferisco allungare attraverso strade che non percorrro abitualmente, soprattutto per distrarmi un po'.

Sabato invece di andare verso il centro di Tivoli, o decido di girare in direzione opposta, seguendo la Tiburtina verso Vicovaro.

Il fatto è che le gambe giravano molto bene e il percorso ombreggiato leniva gli effetti del sole di giugno, così, ai piedi della salita di Vicovaro dopo 9km, invece di tornarmene indietro, ho pensato...

"quasi quasi mi faccio il giro di Sambuci" (classico giro dei CICLISTI locali)

Chiaramente ero ben consapevole che mi stavo avventurando in cazzata epica (si per il dislivello notevole da Vicovaro a Ciciliano, sia per il chilometraggio ben più alto di quello previsto), ma accetto il rischio e tiro dritto!

Le prime due rampe vanno alla grande, sto proprio bene!

A San Cosimato faccio una bevuta e riparto, nuova salita all'ombra fino a Sambuci e nuova bevuta.

C'è un'ultima rampetta fino a Ciciliano e poi tutta discesa e falsopiano a scendere fino a Tivoli.

Dov'è la cazzata dunque?

Che dal 20°km finiscono le fontanelle, e quelle poche che ci sono sono tutte a secco: significa fare alemno 15km di caldo (è finità anche l'ombra adesso) totalmente a secco... con 20km già sulle gambe...

Dici ma perchè non elemosini un goccio d'acqua ad un bar? E perchè da Ciciliano a Tivoli, lungo la via Empolitana non c'è un cazzo di bar! 15km dritti sotto il sole in mezzo alla campagna: un'agonia!

Capisco che dovrò gestire bene le energie, perché se mi cedono le gambe è finita, senza telefono in mezzo al nulla.

Ma per fortuna le gambe reggono, nonostante la fatica muscolare che ormai comincia ad irrigidire il corpo e le labbra secche come un serpente a sonagli, arrivo totalmente esausto a Monitola, dove finalmente, a 32km, trovo una fontanella.

A questo punto tiro fuori anche l'unico gel che mi ero protato (che senza acqua non sarebbe mai andato giù) e noto che è un PRE... un fotto PRE del cazzo! vabbè, sempre zuccheri sono!

So che adesso se bevo parecchio mi verrà la nausea, ma non riesco a staccarmi dal getto d'acqua.

E infatti quando riparto ho lo stomaco gonfio e ristagnante: rallento l'andatura, metto i remi in barca e cerco di arrivare a casa in modalità "meno danni possibili".

Chi conosce dove abito, sa comunque che anche per tornare a casa il dislivello è da maglia a pois, ma ogni passo che faccio mi avvicina al traguardo e con questo pensiero continuo a correre.

Quando arrivo a casa il GPS segna 37km con 360mt di dislivello.

Cazzata?

Sicuramente, ma qualcosa di buono c'è anche, però ne parleremo nel prossimo...



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