lunedì 26 settembre 2022

I tre anni di una programmazione


Un allenatore che stimo molto, una volta mi disse che era solito comunicare ai propri atleti che dopo tre anni dall'inizio degli allenamento avrebbe interrotto il rapporto atleta-coach perchè, se entrambi avevano lavorato bene, non c'era più niente da insegnare.

Come detto, pur apprezzando molto il tecnico in questione, ho una visione totalmente opposta su questo aspetto: per quanto mi riguarda il "divertimento", ovvero il frutto del lavoro, comincia a vedersi proprio dai tre anni in poi.

Dico questo relativamente più contesti:

1) quello umano, perchè tutti i rapporti hanno bisogno di tempo per consolidarsi, ad anche la totale e rispettiva fiducia tra allenatore ed atleta ha bisogno di tempo per maturare

2) quello tecnico, perchè l'esecuzione ottimale della tecnica, degli allenamenti e di una nuova programmazione, secondo le idee ed il metodo di un allenatore necessitano della dovuta esperienza

3) quello fisico, perchè il metabolismo di un (mio) atleta perfezione il completo adattamento a carichi di lavoro dopo un anno di "attacco", ed un altro di "consolidamento"

Sicuramente non c'è l'aspetto economico!

Come sapete, per fortuna non vivo di triathlon e posso permettermi di scegliere chi allenare, motivo per cui l'ultimo dei miei pensieri è quello di "fidelizzare" un atleta nel tempo.

Certo, alla fine si parla sempre di rapporti umani, e come tutti i rapporti umani per germogliare nel migliore die modi ha bisogno di quelle componenti fondamentali di fiducia, trasparenza, stima, onestà, correttezza e fedeltà.

Ma per quelle basta un anno per capirle.

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