martedì 6 settembre 2016

Questione di momenti, questione di preferenze [come sto rimodulando i miei allenamenti]


Come ho scritto qualche giorno fa, se non ci divertiamo nel fare il nostro sport preferito, è arrivato il momento di farci qualche domanda.
Cercare almeno di capire dove sbagliamo e cosa fare per migliorare la situazione.
Il punto è sempre quello, difficile per molti ma semplicissimo nella sostanza.
Vuoi fare una qualcosa?
Cosa aspetti? Falla.
C'è qualcosa che non hai più piacere a fare?
Termina questa agonia e cambia.
Dopo tre anni di nuoto  prima dell'alba ho deciso di rallentare i miei ritmi.
Non c'era più riposo, tutto una continua corsa per non far mancare nulla alla famiglia, non togliere tempo al lavoro e non tagliare neanche un minuto di allenamento.
Tra tra una cosa e l'altra, vai a letto a mezzanotte e alle 5,30 sei già in piedi.
Così si rischia di soffocare.
E io non voglio soffocare.
La mattina, che dovrebbe essere un dolce risveglio, era una lotta contro i minuti.
E non era più divertente.
E se si tratta di tagliare qualche allenamento, per me va bene.
Nuoterò quando porto i bambini a scuola nuoto, sebbene in due corsie super affollate.
Correrò sul tappeto e pedalerò su una spin bike con i miei figli vicino che mi raccontano le proprie avventure, anche se dovrò farlo fissando un muro.
Perché adesso, in  questo momento, preferisco correre vicino ai miei figli che all'aria aperta.
Questione di momenti, questione di preferenze.

Ah, naturalmente non pensiate che tutto questo mi rallenti.
Dovrete sempre sudarvela per battermi...
 

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